La Repubblica Centrafricana è sull orlo del precipizio.

Le attività di MSF
Le equipe di MSF forniscono assistenza sanitaria primaria e secondaria nelle zone di Kabo, Batangafo, Paoua, Markounda e Boguila dove la popolazione non ha di solito alcun accesso alle cure mediche. MSF ha diverse equipe mobili nella zona per poter offrire consultazioni mediche anche alle persone che si nascondono nella boscaglia per sfuggire alle violenze. Lavora anche in 5 ospedali e centri sanitari, dove presta assistenza in diversi reparti tra cui: ambulatori, chirurgia d’urgenza, assistenza materno-infantile e degenza per adulti.

Nel Ciad meridionale, MSF dà supporto anche all’ospedale di Gorè e offre assistenza medica nei campi per i rifugiati che sono scappati dalle violenze nella RCA.

Contesto
Da quando ha ottenuto l’indipendenza nel 1960, la Repubblica Centrafricana ha avuto numerosi episodi di violenza e diversi colpi di stato. Nel marzo 2003, François Bozizé ha rovesciato il suo predecessore, Ange-Félix Patassé, e nella primavera del 2005 è stato eletto Presidente per un mandato di 5 anni.

Nella zona nord del paese sono in atto vari conflitti tra le truppe governative e diversi gruppi ribelli. I civili, sospettati di sostenere uno schieramento o l’altro, vengono sistematicamente bersagliati dalla violenza o colpiti dal fuoco incrociato. Molti villaggi che si trovano lungo le strade che attraversano le regioni di Ouham and Ouham Pendé sono stati attaccati, saccheggiati e bruciati, obbligando gli abitanti a fuggire. Si sono inoltre verificati episodi di banditismo.

Nel ottobre 2006, dopo qualche mese di calma durante la stagione delle piogge, la violenza è tornata a crescere drasticamente nelle zone di Ouham Pendé, Ouham, e Nana Grebizi (aumentando in generale in tutto il nord della RCA). Nella zona nord-orientale, è sorto un gruppo ribelle che ha lanciato un’offensiva sulla città capitale, Bangui, che è già molto instabile.

Giorno dopo giorno la situazione diventa sempre più difficile e le condizioni di sicurezza sempre più precarie. Tutto ciò ha delle conseguenze devastanti per la popolazione, di cui la maggior parte è obbligata a nascondersi nelle foreste. Il livello di insicurezza sta impedendo a MSF di fornire un’assistenza umanitaria adeguata alla regione.

Sintesi dettagliata dei progetti di MSF
Quattro sezioni di MSF (Olanda, Francia, Spagna e Belgio) lavorano nella RCA nord-orientale. Le equipe mobili offrono assistenza sanitaria primaria nelle zone rurali, dove i villaggi sono stati svuotati grazie ai conflitti. Molte persone che si trovano in uno stato di salute precario sono costrette a nascondersi nella boscaglia. Persone con problemi di salute gravi vengono indirizzate ai centri sanitari sostenuti da MSF a Kabo, Batangafo, Markounda, Boguila e Paoua o a Goré nel Ciad.

MSF ha iniziato a lavorare vicino a Markounda a Novembre 2005 e si è sistemata intorno a Paoua verso la metà di aprile. A maggio, le equipe di MSF ha iniziato a dare sostegno all’ospedale di Boguila mentre le altre arrivate a Kabo e Batangafo ad agosto.

Assistenza sanitaria primaria
Le cliniche mobili offrono in media circa 1.800 consultazioni mediche a settimana nelle varie zone. I pazienti, di cui molti al di sotto dei 5 anni, soffrono nella maggior parte dei casi di malaria, infezioni parassitarie o respiratorie acute, problemi spesso causati dal vivere all’aria aperta. Come misure preventive, gli adulti e i bambini vengono vaccinati contro il morbillo e altre comuni malattie infettive. A Paoua, l’equipe si prende cura dei bambini che soffrono di malnutrizione (134 ricoverati a ottobre). Una valutazione ha mostrato un livello relativamente basso di grave malnutrizione in altre zone.

Negli ospedali e nei centri sanitari delle città di Paoua, Markounda, Boguila, Kabo e Batangafo, gli ambulatori effettuano circa 3.270 consultazioni a settimana, spesso affrontando gli stessi problemi delle cliniche mobili.

Assistenza sanitaria secondaria e chirurgia
MSF dà appoggio a tutti i reparti degli ospedali di Paoua, Kabo, Gatangafo, e Boguilia e fornisce assistenza materno-infantile nonché interventi di chirurgia a Markounda.

Oltre 600 pazienti al mese vengono ricoverati nei vari reparti di questi ospedali. In più, oltre 200 interventi chirurgici sono realizzati ogni mese spesso dovuti a ferite riportate nei combattimenti. Durante un recente episodio di violenza, gli ospedali di MSF a Kabo e Batangafo hanno curato sette feriti da arma da fuoco. Le nostre equipe svolgono anche interventi di minore entità e si occupano di emergenze ostetriche.

Conseguenze del recente aumento di violenza
La nostra capacità di fornire assistenza medica nella regione viene impedita dal riaccendersi delle ostilità nella zona nord-occidentale della RCA dove la situazione della popolazione si è ulteriormente deteriorata.

L’aumento di violenza a ottobre intorno alla zona di Paoua ha obbligato la gente a nascondersi nuovamente nelle foreste, con il risultato che il numero delle consultazione effettuate nelle cliniche mobili è leggermente diminuito. Le cliniche mobili in quella zona sono attualmente soppresse o sospese. La violenza ci ha anche obbligato a posticipare l’inizio del lavoro che MSF vorrebbe svolgere in due centri sanitari dove intende fornire consultazioni permanenti.

Una missione esplorativa di MSF a inizio novembre ha riscontrato che molti villaggi lungo la strada tra Kabo e Kaga Bandoro erano stati attaccati e parzialmente bruciati. Moltissime persone erano fuggite nelle foreste per sfuggire alla violenza. MSF ha allestito due cliniche mobili a sud di Kabo per poter offrire alla popolazione cure di base due volte a settimana, ma purtroppo, queste cliniche sono state soppresse per via della insicurezza.

Verso est, un nuovo gruppo di ribelli ha avviato un attacco assumendo il controllo di diverse città, tra cui Birao e Ounda Djellé. Le nostre equipe stanno cercando di raggiungere Birao per valutare la situazione, ma l’autorizzazione per l’accesso a questa zona è stato finora negato.

Aiutare i rifugiati della RCA scappati in Ciad
La violenza nella zona nord della Repubblica Centrafricana ha spinto circa 46.000 persone, dall’ autunno 2005, a rifugiarsi nel sud del Ciad, intorno a Goré dove MSF dà appoggio all’ospedale, che conta 50 posti letto, e ai due centri sanitari nei dintorni di Amboko e a Gondje. Inoltre, gestisce anche un programma per bambini gravemente malnutriti. Un sistema di approvvigionamento di acqua potabile e un sistema di smaltimento di rifiuti sono stati allestiti nei campi di Gondje e nei dintorni di Amboko.

Condividi con un amico