Larisa l’insegnante determinata a sconfiggere la Tubercolosi resistente ai farmaci

“All’inizio ho pensato ‘è finita, morirò’. Ho immaginato che non potesse esserci nulla di peggio al mondo. I colori intorno a me si erano sbiaditi, vedevo tutto nero” racconta la ventinovenne, madre di un bambino di un anno, che prima della diagnosi insegnava inglese all’università.

La Tubercolosi resistente ai farmaci si manifesta quando i bacilli della TBC presenti in un paziente sono resistenti ai farmaci di prima linea, che sono i più efficaci nel combattere la malattia. I pazienti affetti dalla comune forma di TBC possono sviluppare una resistenza quando non completano l’intero ciclo di cure oppure quando vengono infettati direttamente dal ceppo di TBC resistente ai farmaci portato da una persona affetta da DR-TBC.

L’Armenia ha uno dei tassi di DR-TBC più elevati al mondo. Dal 2004, Medici Senza Frontiere collabora con il Ministero della Sanità, gestendo l’unico programma di trattamento della DR-TBC presente nel paese della ex Unione Sovietica.

MSF fornisce i farmaci, che arrivano a costare 15.000 dollari a paziente per un ciclo di cure di due anni, supervisiona la terapia e offre ai pazienti assistenza psicosociale. Grazie al progetto di MSF approvato dal Green Light Committee dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i farmaci sono ora disponibili a costo ridotto per il progetto e a costo zero per i pazienti.

Larisa è stata fortunata. In Armenia c’è un moderno laboratorio statale di analisi e ben attrezzato per l’individuazione della DR-TBC: i risultati dell’analisi dell’espettorato sono disponibili in tre settimane. Tuttavia, per fare il test in questo laboratorio, è stata necessaria la richiesta di uno specialista in TBC e, in Armenia come altrove, si tratta di una nuova procedura e il progetto per la TBC e il suo personale stanno ampliando le proprie competenze con il sostegno di MSF.
In Africa e in altri paesi in via di sviluppo, non è disponibile la complessa attrezzatura necessaria per diagnosticare la DR-TBC, che spesso non viene individuata. Le persone infette, quindi, continuano a diffondere questa malattia che si trasmette per via aerea.
Prima della sua diagnosi, Larisa sapeva ben poco della TBC e quando riceveva gli SMS delle autorità sanitarie armene che informavano sulla disponibilità di cure gratuite per questa malattia trasmissibile per via aerea, lei sistematicamente li cancellava.

“Adesso c’è una tale diffusione della TBC, la gente si muove, fasce diverse della popolazione lavorano a stretto contatto, che è più facile essere contagiati. Non è solo un problema delle persone che vivono in condizioni disagiate” dice Larisa.

Il dottor Stobdan Kalon, capomissione di MSF in Armenia è d’accordo:
“Ormai la diffusione della TBC è talmente generalizzata che ci sono serie possibilità che possa colpire chiunque. Stiamo iniziando a vedere casi di TBC anche tra la popolazione comune, persino tra le persone più agiate” afferma il dottor Stobdan che gestisce il progetto insieme a circa 40 operatori nazionali e otto espatriati.
La donna è stata in terapia per due mesi nel reparto DR-TBC sotto la supervisione di MSF, per altri tre mesi in una clinica e tra sei mesi avrà completato la terapia.

Anche a Larisa, come alla maggioranza dei pazienti, il cocktail di farmaci, molto tossico, provoca pesanti effetti collaterali ma è determinata a completare il trattamento e a riprendere pienamente la sua vita.

“Non immaginavo che il trattamento fosse così duro. Lo è davvero” racconta Larisa, che vive in un accogliente appartamento di due stanze insieme alla madre. “Comunque continuerò il trattamento fino alla fine e prenderò tutte le medicine”.

 

*Il nome è di fantasia
 

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