Le cliniche mobili di MSF al servizio di decine di migliaia di rifugiati ivoriani lungo il confine con la Liberia

Si calcola che più di 38.000 persone, soprattutto donne e bambini, siano arrivate nella contea di Nimba, in Liberia, al confine con la Costa d’Avorio. “In questo momento il flusso di migranti si è arrestato, ma l’arrivo in massa di tanti rifugiati ha già provocato il sovraffollamento delle strutture sanitarie locali ed è, cresciuta in maniera significativa la richiesta di assistenza medica. Per diverse settimane abbiamo monitorato la situazione per valutare quale supporto garantire,” ci spiega Helga Ritter, rappresentante di MSF in Liberia. “Abbiamo individuato quattro siti nella contea dove la popolazione locale e i rifugiati hanno un forte bisogno della nostra assistenza medica. In ogni località le nostre cliniche mobili prestano servizio una volta a settimana”.

Vengono fornite gratuitamente le cure mediche di base sia ai locali sia ai rifugiati, mentre per i pazienti che necessitano di cure specialistiche abbiamo messo a punto un sistema che ci permette di farli ricoverare in uno dei due ospedali della contea di Nimba. Le équipe di MSF curano soprattutto infezioni dell’apparato respiratorio, diarrea acquosa e casi di malaria. Le visite mediche sono circa 120 al giorno.

“Gli ivoriani hanno cercato rifugio in una settantina di villaggi lungo il confine,” ci racconta Katrin Kisswani, coordinatrice del progetto per MSF. “Spiegano la loro fuga con il clima di violenza e paura che si è instaurato nel loro paese. Hanno trovato rifugio presso famiglie del posto, talvolta è stata assegnata loro una casa oppure vivono in accampamenti di tende di plastica. Senza dubbio la loro è una situazione difficile, ma di questo clima risente anche la popolazione locale, che già di suo non può contare su grandi risorse e vive in condizione di precarietà”.

Nella città di Bahn, l’UNHCR (Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite) ha appena aperto un campo in grado di ospitare 15.000 persone e che dovrebbe accogliere una parte dei rifugiati che oramai da due mesi vivono insieme alle famiglie locali. L’équipe di MSF valuta lo stato di salute dei rifugiati man mano che entrano nel campo, cura i malati e vaccina contro il morbillo bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni. MSF fornisce gratuitamente anche supporto tecnico e medicine al centro medico di Bahn gestito dal Ministero della Sanità.

L’ampiezza dell’area nella quale si sono distribuiti i rifugiati rappresenta un grosso impegno per MSF. “Grazie alle nostre cliniche mobili, cerchiamo di monitorare il più possibile la salute dei rifugiati e allo stesso tempo teniamo sotto stretta osservazione i servizi sanitari locali per capire se riescono a fronteggiare i nuovi arrivi,” sottolinea Katrin Kisswani. “Se la situazione lo renderà necessario, saremo pronti a spostare altrove le nostre aree di intervento e anche a mettere in campo più risorse mediche”.

Anche dall’altra parte del confine, a Dukoué nella zona ovest della Costa d’Avorio, le équipe di MSF forniscono assistenza medica alla popolazione locale e agli sfollati che qui si sono radunati in seguito alle violenze post-elettorali.
 

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