Le cure mediche esistono eppure la malaria resta un killer – ecco perché il 2010 deve essere l’anno dell’’azione

Nonostante i miglioramenti nei trattamenti e nelle possibilità di diagnosi, la malaria continua a mietere quasi un milione di vittime ogni anno. In Africa sub-sahariana, continua a essere la principale causa di morte per i bambini con meno di 5 anni d’età.

Il fatto che oggi, poi, esistano diagnosi rapide e trattamenti efficaci rende la tragedia delle continue morti da malaria nei paesi in via di sviluppo ancora più inaccettabile. Oggi, una terapia più moderna combinata a base di Artemisina (ACT) si sta dimostrando estremamente efficace nella lotta contro la malattia. Essa agisce rapidamente e non ha molti effetti collaterali.

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), oltre a 41 paesi africani, ha modificato le proprie linee guida consigliando l’uso di ACT.

Esistono due test affidabili, facili da usare, e che richiedono soltanto una goccia di sangue per dare il risultato in quindici minuti. L’anno scorso, MSF ha diagnosticato e curato, con successo, oltre un milione di pazienti affetti da malaria in 30 paesi diversi. Attualmente, siamo impegnati con le autorità sanitarie in Burundi per contrastare l’emergenza malaria in tre province del paese e abbiamo appena visitato e curato più di 60mila pazienti.

Tuttavia, in molti paesi in via di sviluppo dove la malaria è endemica, i pazienti con la febbre spesso vengono sistematicamente curati per la malaria senza avere alcuna certezza della diagnosi. Questo porta non solo a una prescrizione di ACT non necessaria ma può comportare anche serie conseguenze per le persone, le cui reali condizioni fisiche non vengono curate. L’uso sistematico di test per la diagnosi, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, potrebbe ridurre questi rischi. MSF utilizza di routine test per la diagnosi, insieme all’ACT, in tutti i progetti medici che prevedono la cura della malaria.

La fornitura di materiale di prevenzione come le zanzariere trattate con insetticida deve essere estesa e i test affidabili e le cure per la malaria devono essere implementati su più ampia scala. In un contesto di povertà diffusa, questo significa offrire assistenza medica gratuita ai pazienti. La nostra esperienza in paesi come il Mali e la Sierra Leone ha dimostrato che l’accesso gratuito a un’assistenza medica globale può portare ad aumentare di tre volte il numero di pazienti efficacemente curati per la malaria. Soprattutto, il numero delle morti collegate alla malaria può diminuire significativamente.

Il 2010 potrebbe essere l’anno delle opportunità nella lotta alla malaria. A settembre, i governi del mondo dovranno verificare i progressi fatti nel raggiungere gli Obiettivi del Millennio. L’obiettivo 2015 per la malaria e le altre malattie come l’HIV/AIDS e la tubercolosi è quello di dimezzare il numero dei pazienti colpiti. I principali donatori dovranno anche decidere quest’anno quanti fondi verranno stanziati nel Fondo Globale per la lotta contro l’HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria.*

Gli strumenti necessari per combattere la malaria sono stati già sviluppati e ora andrebbero utilizzati e implementati. Molti paesi dove la malaria è endemica hanno fatto progressi nel combatterla nel corso di questi ultimi cinque anni, supportati dai fondi stanziati dal Fondo Globale. Eppure in molti stati la risposta non è ancora adeguata. I paesi sviluppati devono costantemente assistere i paesi in via di sviluppo e questo comporta anche l’aumento dei finanziamenti al Fondo Globale.

Gli impegni assunti per gli Obiettivi del Millennio hanno dato a molte persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo la speranza che le morti inutili, causate da malattie prevenibili e curabili, non siano più considerate accettabili. Il fatto che la gente muoia perché non può accedere alle cure è inaccettabile e la vita delle persone non può dipendere da interessi economici. Tutto dipenderà da come il mondo reagirà alla continua emergenza determinata dalla malaria e da altre gravi esigenze di salute nei Paesi in via di sviluppo.

Martin De Smet, esperto di malaria, Medici Senza Frontiere

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*Global Fund to Fight AIDS, Tubercolosis and Malaria
 

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