Liberia dopo la nuova ondata di violenze MSF assiste i rifugiati

Liberia. Nelle ultime settimane, dopo i violenti scontri avvenuti nella provincia di Lofa (nord della Liberia), tra le 20 e le 30 mila persone sono di nuovo in fuga. Circa ventimila persone si sono radunate a Kle, a 35 chilometri dalla capitale Monrovia. Dopo un attacco sferrato dai ribelli nella notte, queste persone sono dovute nuovamente fuggire.

MSF cerca di portare assistenza in diverse località. Ad Haindi, dove 2.000 persone – fuggite da Bopulu – hanno trovato rifugio, MSF sta garantendo riparo e assistenza sanitaria. Alcune persone hanno trovato un riparo con le famiglie mentre altre hanno iniziato a costruirsene uno. MSF ha inoltre portato le apparecchiature necessarie per ottenere acqua potabile a Kle, finché continueranno ad arrivare sfollati. E’ stata anche allestita una clinica mobile privata. MSF ha condotto una serie di missioni esplorative in altre aree dove si sono riuniti gli sfollati.

20.000 profughi sierraleonesi ospitati nel campo di Sinje, al confine con la Sierra Leone, hanno oltrepassato il confine per rientrare nel loro paese. Vicino a Sinje, nel villaggio di Jendema (Sierra Leone), MSF è pronta ad intervenire per assistere rifugiati.

A Monrovia, MSF, in stretta collaborazione con lo staff locale, supporta l’ospedale di Redemption e quattro cliniche private. I nuovi sfollati hanno difficoltà a raggiungere la capitale. Sono fermi ad un posto di blocco dell’esercito governativo, a circa 20 chilometri da Monrovia. MSF si sta preparando per assistere i rifugiati che hanno bisogno d’aiuto.

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