Medici Senza Frontiere (MSF) conferma che due suoi operatori umanitari sono stati rapiti domenica 19 aprile nella regione di Bakool in Somalia

Lungo la strada tra Rabdhore e Hudur sono stati fermati da un gruppo di uomini armati. I due sono stati rapiti, mentre i colleghi somali che li accompagnavano sono stati lasciati liberi di andarsene. Sulla base delle informazioni in nostro possesso, non è stata usata alcuna violenza nel corso del rapimento a parte alcuni colpi di arma da fuoco sparati in aria. Sono state prese anche tre auto, che sono poi state ritrovate abbandonate non lontano dal luogo dell’incidente. Al momento, MSF non è ancora stata in grado di ristabilire un contatto con i due colleghi rapiti.

MSF è la principale fonte di cure mediche gratuite nella Somalia centrale e meridionale, dove fornisce assistenza medica di primo livello, cure contro la malnutrizione, assistenza alle persone sfollate, assistenza chirurgica, e distribuisce acqua e generi di prima necessità in 9 regioni. A causa della volatilità della situazione, MSF in questo momento non ha operatori internazionali basati nel paese in maniera permanente. Le attività umanitarie salvavita di MSF continuano grazie al lavoro degli operatori somali di MSF, assistiti da un’equipe di coordinatori basati a Nairobi e che visitano i progetti per fornire un supporto cruciale ogni volta che è possibile.

MSF sta facendo tutto il possibile per garantire un ritorno rapido e sicuro dei nostri colleghi. Nel frattempo, i nostri pensieri vanno ai due colleghi e alle loro famiglie. In considerazione della delicatezza della situazione e del rispetto dovuto alle famiglie dei nostri colleghi, MSF non è in grado di fornire ulteriori informazioni in questo momento.
 

Condividi con un amico