Il racconto da Gaza dove l’umanità si è persa

Il racconto da Gaza dove l’umanità si è persa

Il racconto da Gaza di un medico di MSF: “Le persone cercano di scappare da questa folle guerra, ma si sa che non c’è nessun luogo dove si può scappare. Nessuno può uscire dalla Striscia di Gaza”.

Da Nord a Sud: qualsiasi struttura è un bersaglio

Oggi è difficile descrivere com’è la situazione nella Striscia di Gaza. Gaza appare come un’arena dove dentro si sta giocando il gioco al massacro, dove si sta perdendo qualsiasi concetto di umanità.

Io mi trovo attualmente nella parte centrale, a Deir el Balah, dove Medici Senza Frontiere supporta l’ospedale di Al-Aqsa e dove la situazione è al collasso. All’interno dell’ospedale ci sono centinaia di pazienti in ogni angolo: per terra, sulle scale, nei corridoi. È addirittura difficile capire chi ancora è vivo e chi è morto“.Roberto Scainimedico MSF a Gaza

Insieme ai feriti, nell’ospedale vivono centinaia di persone che hanno cercato un rifugio. Un rifugio che non c’è, perché qualsiasi struttura è un bersaglio.

Anche gli ospedali sono stati attaccati, alcuni letteralmente rasi al suolo.

Nella stanza adibita a camera mortuaria arrivano brandelli di corpi di intere famiglie tenute nei sacchi. Qui non ci sono solo i brandelli di corpi, ma ci sono gli ultimi brandelli della speranza, gli ultimi brandelli della dignità e dell’umanità”. Roberto Scaini medico di MSF a Gaza

La città di Deir el Balah è letteralmente invasa da persone che cercano quel rifugio che non c’è. Poiché, non c’è nessun rifugio, non c’è nessun luogo sicuro.

Le persone vivono accampante come possono, alcuni nemmeno in tende ma in strutture di plastica provvisorie che sono in ogni angolo.

Non c’è spazio da nessuna parte. Le persone sono scappate dal Nord, si sono rifugiate nella parte centrale e a Sud, dove la minaccia di un attacco adesso è imminente.

Gli ultimi brandelli della dignità umana

Nel momento in cui parla si percepiscono i rumori dei droni che gli volano sopra, e ci ha spiegato come sia normale continuare a sentire anche

  • i colpi di mortaio,
  • i carri armati sparare,
  • i jet passare e bombardare.

Sono suoni che non si possono descrivere. Le esplosioni sono talmente vicine che alle volte sentiamo il fischio dei missili e ci chiediamo dove si abbatteranno, con il loro frastuono assordante. Sono costretto spesso ad abbassare gli occhi nel guardare le persone, nel guardare la disperazione sui loro volti. Sembra che qui anche la speranza sia stata uccisa insieme agli innocenti, gli stessi bambini vagano per la città cercando qualcosa. È una situazione umanamente devastante. Roberto Scaini medico MSF a Gaza

Negli ospedali manca tutto: mancano le garze, mancano i farmaci, mancano gli anestetici. I pazienti vengono trattati a terra. Il pronto soccorso è diventato un posto assolutamente indescrivibile, dove i corpi sono ovunque.

I miei colleghi lavorano senza tregua, sono esausti, camminano come degli zombie cercando di fare quello che possono. Sembra un dispaccio da una guerra del Medioevo ma invece è il dispaccio da una guerra che si sta atrocemente compiendo nel 2024”. Roberto Scaini medico MSF a Gaza

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