La fotografia per raccontare le vite sospese lungo la rotta migratoria del Sudamerica: il reportage di Yael Martínez (Magnum Photos) in mostra a Cortona.
Cortona On The Move: dal 17 luglio al 2 novembre
Centinaia di migliaia di persone migranti sono bloccate in Messico perché le nuove misure adottate dal governo statunitense limitano severamente le vie legali per richiedere asilo. E così, ai margini di Città del Messico, le persone vivono in campi informali, senza accesso ai servizi di base e a rischio di:
- estorsioni illegali,
- violenze sessuali,
- rapimenti.
In questi luoghi, quartieri dimenticati e strade polverose dove operano i nostri team, Yael Martínez, fotografo messicano dell’agenzia Magnum Photos, ha realizzato “Echoes of Uncertain Silence. Con Medici Senza Frontiere lungo la rotta migratoria in Messico”. Un reportage che sarà presentato in anteprima al Festival Internazionale di Fotografia Cortona On The Move, dal 17 al 20 luglio 2025 (esposizione aperta fino al 2 novembre).
Il reportage
Il reportage, realizzato ad aprile 2025 in collaborazione con MSF, racconta volti, silenzi, ferite invisibili delle persone che abitano i quartieri affollati di El Caballito e Las Vías.
Vite sospese di persone in fuga da violenze, povertà e persecuzioni che si ritrovano bloccate a causa delle politiche migratorie statunitensi sempre più restrittive. Tra cui la sospensione dell’app CBP One, uno dei pochi strumenti con cui le persone migranti potevano chiedere asilo negli Stati Uniti, e la revoca della libertà condizionata per motivi umanitari.
Con questo progetto, mostriamo il volto umano della rotta migratoria dell’America centrale e la sofferenza silenziosa di migliaia di persone bloccate alle porte degli Stati Uniti. Le foto di Yael Martínez sono storie di vite sospese. Come Medici Senza Frontiere, ci impegniamo a garantire cura e dignità a chi affronta traumi profondi e condizioni di vita estreme”.Chiara Magni responsabile Public Engagement di MSF Italia
Molte persone si trovano davanti a una scelta difficile: tornare nei paesi d’origine – un processo che può essere pericoloso, costoso o semplicemente irrealizzabile – oppure restare in Messico, lavorando o cercando protezione nonostante le limitazioni del sistema di asilo e le condizioni di vita precarie.
Accanto ai campi informali sorti nella capitale messicana, dove migliaia di uomini, donne e bambini vivono per strada senza accesso ai servizi essenziali, l’obiettivo di Martínez si è posato anche sul nostro Centro di Assistenza Integrata, una struttura specializzata nella cura di sopravvissuti a:
- torture,
- rapimenti,
- violenze sessuali,
- traffico di esseri umani.
Qui, tra traumi profondi e dignità da ricostruire, la crisi assume contorni ancora più dolorosi e urgenti.
La mostra e il talk
La mostra è un invito a guardare oltre i numeri e le statistiche, per riconoscere l’umanità di chi, pur essendo sopravvissuto al viaggio estremo, si trova intrappolato in un limbo di sofferenza e abbandono.
Inoltre, durante il festival si terrà un talk “Racconti dalla Rotta Migratoria in Messico con Medici Senza Frontiere” dedicato alla crisi migratoria tra Messico e Stati Uniti, con voci esperte e testimonianze dal campo.
L’evento è organizzato per sabato 19 luglio, alle ore 16, presso il Teatro Signorelli e il confronto offrirà uno sguardo critico sulla crisi migratoria tra Messico e Stati Uniti, anche alla luce delle recenti scelte politiche in ambito migratorio.
Intervengono:
Yael Martínez, fotografo Magnum
Silvia Dallatomasina, già vicedirettrice generale MSF in Messico
Paolo Woods, direttore artistico Cortona on The Move
Introduce Veronica Nicolardi, direttrice Cortona On The Move.
Modera Andrea Milluzzi, giornalista.