MSF conferma la gravità della crisi nutrizionale in Angola

Kuito, 26 aprile 2002 – La crisi nutrizionale riscontrata da Medici Senza Frontiere (MSF) tra le persone provenienti dalle zone di guerra è fra le peggiori che si sono susseguite in Africa, negli ultimi dieci anni. Queste zone sono state tagliate fuori dagli aiuti umanitari dal 1998, in seguito all’intensificarsi della guerra civile, e solo ora, dopo i recenti accordi per un cessate il fuoco, sono divenute accessibili.

Gli sfollati che da Chitembo (sud della provincia di Bie) arrivano a Kuito sono gravemente malnutriti. La zona sud della provincia di Bie è una delle regioni che per più tempo è rimasta inaccessibile all’intervento delle organizzazioni umanitarie ( dal riesplodere della guerra nel ’98). E’ la prima volta che un’organizzazione umanitaria internazionale riesce ad entrare a Chitembo. La situazione nutrizionale risulta essere molto grave anche nella provincia di Huila, al confine con il distretto di Chitembo.
Gli ultimi dati raccolti registrano un tasso di malnutrizione acuta globale del 26% e del 9% per quanto riguarda la malnutrizione grave, cifre che oltrepassano la soglia d’emergenza. Queste persone attualmente vengono accolte nei centri nutrizionali terapeutici di MSF presenti nella città di Kuito. Dati allarmanti sulla grave crisi nutrizionale provengono anche dalle squadre di MSF presenti nella provincia di Huambo (sud del paese). Nel Bunjei, a 116 chilometri da Caala, il nostro staff medico ha registrato un tasso di malnutrizione grave del 30%, mentre a Chitmbo uno screening nutrizionale condotto su 1.219 bambini sotto i dieci anni d’età ha rivelato tassi di malnutrizione globale del 42% e di malnutrizione grave del 10%. Il numero di decessi (5-10/ 10.000 persone al giorno) è drammaticamente superiore alla soglia d’emergenza (1/10,000 al giorno).

Queste cifre sconcertanti rappresentano solo la punta visibile di una crisi che ha devastato molte regioni angolane dopo la ripresa degli scontro armati. I recenti accordi di pace da soli non possono migliorare la situazione. L’attuale clima ci ha concesso di raggiungere, con le nostre squadre d’emergenza, le zone più remote del paese ma adesso è necessaria un’azione internazionale immediata per portare cibo e assistenza medica“, afferma Koen Henckaerts, Direttore delle Operazioni di MSF a Bruxelles.

La drammaticità di quest’emergenza nutrizionale è una conseguenza diretta del fatto che gli abitanti di diverse regioni del paese, in questi ultimi anni, non potevano essere raggiunti dagli aiuti umanitari. Durante la guerra era stato negato alle organizzazioni umanitarie l’accesso a queste aree remote. L’attuale crisi è anche un risultato delle strategie militari adottate da entrambe le parti in conflitto: gli abitanti venivano spostati con la forza, le loro case e interi villaggi venivano bruciati perché il principale obiettivo dei belligeranti era il controllo della popolazione civile.

MSF ritiene che sia necessario un maggior impegno internazionale per far fronte agli attuali bisogni della popolazione e dal canto suo sta incrementando le capacità operative dei suoi centri nutrizionali per far fronte a nuovi massicci arrivi di sfollati in cerca di cibo e assistenza. Un team con tre volontari sta conducendo una seconda missione esplorativa nel villaggio di Chitembo.

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