Dal 28 giugno al 9 luglio a Roma “Not a Target”, l’installazione di Alice Pasquini con MSF, denuncia le violenze contro civili e ospedali nelle guerre di oggi.
“Not a Target” arriva a Roma
Piazza San Silvestro a Roma si riempie di sagome a grandezza naturale che mostrano volti e raccontano storie vere di bambini, madri, pazienti, operatori e operatrici umanitari in guerra. È l’installazione “Not a Target”, realizzata dalla street artist Alice Pasquini per Medici Senza Frontiere, che sarà allestita dal 28 giugno al 9 luglio 2025, con il Patrocinio del Comune di Roma.
L’inaugurazione si terrà venerdì 27 giugno alle ore 19, con la partecipazione dell’operatrice umanitaria Martina Paesani, dell’artista Alice Pasquini e dell’attore Andrea Bosca, che darà voce a un reading ispirato ai temi dell’opera.
Le guerre sono quelle di oggi: Gaza, Ucraina, Sudan, Yemen e Repubblica Democratica del Congo, accomunate dalle conseguenze devastanti sulla vita dei civili. Storie drammatiche appariranno all’improvviso, in uno spazio dove non dovrebbero essere: è l’effetto sorpresa voluto da “Not a target”, è un invito a leggere queste storie, sentendosi vicini ai loro protagonisti.
Vista da lontano, l’installazione prende la forma di un abbraccio corale, tra medico e paziente, tra madre e figlio.
Rendere insicure le strutture sanitarie, concepite per salvare vite, è un attacco ai principi fondamentali del diritto internazionale umanitario e all’umanità. Con questa installazione vogliamo rompere il muro dell’indifferenza e ribadire che in guerra non tutto è lecito: civili, ospedali e soccorritori e soccorritrici devono essere protetti, non presi di mira”. Chiara Magni responsabile Public Engagement di MSF Italia
Nei giorni successivi, l’installazione sarà animata da visite guidate e momenti di approfondimento per un’esperienza immersiva, condotti da operatori e operatrici umanitari di MSF. Per partecipare, è necessario iscriversi.
L’iniziativa è aperta gratuitamente al pubblico.
“Not a target” si inserisce nel lavoro costante di MSF per denunciare le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e ribadire un principio imprescindibile: i civili non sono e non devono mai essere un bersaglio.