NOVARTIS non può chiudere la farmacia dei Paesi poveri.

 

 

New Delhi/Roma, 29 gennaio 2007– La compagnia farmaceutica Novartis insiste nel voler portare avanti una causa contro il Governo Indiano per impedire la produzione di farmaci di qualità a basso costo, in concorrenza con i medicinali prodotti dalla multinazionale. Sono già oltre 250mila, da più di 150 Paesi nel mondo, le persone che hanno firmato la petizione lanciata da Medici Senza Frontiere, insieme all’Indian Network for People with HIV/AIDS (INP+), al People’s Health Movement e al the Centre for Trade and Development (Centad), per chiedere alla Novartis di rinunciare al giudizio.

Se Novartis vincesse la causa, il Governo indiano sarebbe costretto a modificare la legge sui brevetti sui medicinali scoraggiando di fatto la produzione locale di farmaci generici. Proprio la fiorente produzione di generici ha permesso all’India di diventare “la farmacia dei Paesi in via di Sviluppo”: i medicinali prodotti in India costano infatti molto meno di quelli sviluppati dalle multinazionali, pur essendo di qualità. Dall’India arrivano oltre la metà dei farmaci impiegati oggi nei programmi di lotta all’Aids nei Paesi più poveri e oltre l’80% dei medicinali contro l’HIV usati da MSF.
 

Moltissimi Paesi poveri si approvvigionano di farmaci in India grazie ai prezzi più accessibili di questi prodotti. Lo sviluppo di una così attiva industria di farmaci generici è stato possibile perché l’India, fino al 2005, non riconosceva i brevetti sui medicinali. Le industrie locali hanno dunque potuto, legalmente, produrre versioni generiche dei farmaci prodotti dalle multinazionali. Dal 2005 l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ha imposto anche all’India di varare una legge sui brevetti. Fortunatamente il Governo e il Parlamento indiani hanno approvato una legge molto attenta all’equilibrio tra i diritti dei pazienti e gli interessi delle grandi multinazionali del farmaco.

 

Novartis ha impugnato gli articoli di legge che limitano la concessione di brevetti ai soli prodotti veramente innovativi escludendo la concessione del brevetto per i banali miglioramenti apportati su sostanze già note. Se Novartis dovesse vincere e la legge indiana fosse cambiata, per le multinazionali occidentali sarà assai più facile brevettare i farmaci in India, o prolungare i brevetti, di fatto impedendo la produzione di quegli equivalenti generici a basso costo che sono diventati cruciali nella lotta alle pandemie nei Paesi più poveri.

“Oggi MSF cura oltre 80mila sieropositivi in più di 30 Paesi poveri del mondo. Circa l’80% dei farmaci che usiamo sono prodotti in India. Se Novartis dovesse vincere la sua causa, molti programmi di lotta all’Aids nei Paesi poveri rischierebbero la bancarotta”, ha detto Unni Karunakara, direttore medico della campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF durante una conferenza oggi a New Delhi.

Nell’udienza fissata per oggi, 29 gennaio, il giudice dell’Alta Corte di Chennai ha deciso un rinvio fino al 15 febbraio. C’è dunque ancora tempo per firmare la petizione per chiedere a Novartis di rinunciare alla causa andando sul sito www.medicisenzafrontiere.it

Esponenti di spicco del mondo scientifico, politico e artistico italiano hanno già firmato:

Giovanni Berlinguer (euro-parlamentare e membro dell’International Bioethics Committee dell’UNESCO e della Commission on the Social Determinants of Health dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).

Walter Veltroni, sindaco di Roma.

Luisa Morgantini, euro-parlamentare presidente della Commissione Sviluppo del parlamento Europeo.

Umberto Guidoni, euro-parlamentare membro della Commissione per l'Industria, la ricerca e l'energia.

Vittorio Agnoletto, euro-parlamentare membro della Commissione Affari esteri.

Dario Fo, scrittore e drammaturgo – Nobel per la Letteratura.

Beppe Grillo, comico e opinionista, nonché blogger italiano di maggior successo.

Gene Gnocchi, comico e attore.

Moni Ovadia, attore, cantante compositore.

Marco Paolini, attore, autore e regista di teatro civile.

Alessandro Bergonzoni, comico, scrittore, autore e attore di teatro.

Marco Bechis, regista.

 

Andrea De Carlo, scrittore.

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