Repubblica Centrafricana: distribuiamo cibo a 10.500 sfollati vulnerabili

Abbiamo distribuito forniture alimentari di emergenza a circa 10.500 persone nel nord della Repubblica Centrafricana (CAR). A partire dal 22 dicembre, le nostre équipe hanno distribuito circa 100 tonnellate di cibo in sette località dove gli sfollati hanno trovato rifugio, nelle aree di Kabo, Gbazara e Moyenne Sido. La maggior parte di loro ha abbandonato le proprie case a causa della violenza che ha travolto il paese due anni fa e non è stata in grado di tornare per colpa della persistente insicurezza.

Abbiamo deciso di effettuare la distribuzione di cibo, attività che non viene svolta su base regolare dalle nostre équipe mediche, come azione preventiva, dopo aver constatato che gli sfollati non stavano ricevendo razioni sufficienti.

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha recentemente lanciato l'allarme sulla mancanza di fondi che lo ha costretto a tagliare l'assistenza alimentare nel paese di quasi la metà.

“La situazione di molti sfollati era precaria”, dichiara Maria Simon, coordinatrice dei progetti di MSF in CAR. “Le distribuzioni alimentari non fanno parte delle nostre attività regolari, ma dopo i recenti scontri a Kaga Bandoro e Bambari altre organizzazioni sono state costrette a dirottare le proprie risorse verso i nuovi sfollati e questo ci ha spinto ad agire”.

Il PAM aveva previsto di fornire assistenza a 700.000 persone in CAR nel corso di quest’anno, prima che un deficit di fondi lo costringesse a dimezzare la quantità di razioni per persona e a limitare l’obiettivo soltanto a 400.000 persone. Per questo il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite ha deciso di stanziare un milione di dollari al PAM come assistenza finanziaria di emergenza, ma non basterà comunque a coprire gli attuali bisogni delle persone. Si stima che circa due milioni di persone nel paese – circa il 40 per cento della popolazione – abbia bisogno di assistenza alimentare.

Ognuna delle 2.000 famiglie a cui abbiamo distribuito il cibo ha ricevuto 36 kg di riso, 5 kg di fagioli, olio, sale e zucchero. Allo stesso tempo le nostre équipe mediche hanno svolto attività di prevenzione per proteggere la salute delle persone, tra cui la vaccinazione di quasi 3.000 bambini sotto i 15 anni contro le malattie più comuni dell'infanzia. Le équipe hanno anche controllato il loro stato nutrizionale, li hanno testati per la malaria, hanno effettuato un trattamento vermifugo e somministrato vitamina A. Le donne incinte sono state vaccinate e hanno ricevuto integratori di ferro e acido folico.

“Queste sono persone i cui meccanismi di adattamento sono esauriti da tempo e la cui situazione è in continuo peggioramento”, prosegue Simon. “Siamo testimoni di sofferenze causate da una crisi umanitaria e da un conflitto che non accennano a diminuire. I donatori internazionali, le agenzie e le organizzazioni non governative devono fare molto di più per questo paese che ha già patito fin troppo la sofferenza e l’abbandono”.

MSF lavora in Repubblica Centrafricana dal 1996 e impiega attualmente nel paese più di 2.400 persone di staff locale e 230 operatori internazionali. Dal 2013, MSF ha raddoppiato il proprio supporto medico in risposta alla crisi. Al momento, MSF ha circa 20 progetti nel paese, attraverso i quali le équipe mediche forniscono assistenza sanitaria gratuita, comprese cure pediatriche, vaccinazioni di routine, assistenza sanitaria materna, chirurgia, così come il trattamento di malattie come l'HIV e la tubercolosi.

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