Da questa mattina sono in corso violenti scontri, spari ed esplosioni in diverse aree di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana. “Gruppi armati hanno lanciato un'offensiva sulla città. Le ex-forze Seleka stanno compiendo delle rappresaglie. Ci sono morti nelle strade”, racconta Thomas Curbillon, capo missione di MSF a Bangui.
Il personale di MSF si è recato presso l’Hôpital Communautaire e l’ Hôpital de l’Amitié per dare supporto alle équipe mediche e aiutarle ad affrontare l’afflusso di feriti.
Un’équipe di 16 persone di MSF sta lavorando nel pronto soccorso, nella sala operatoria e nei reparti dell’Hôpital Communautaire. “Hanno finora assistito 90 feriti al pronto soccorso. Circa 70 sono feriti gravi – sette sono stati operati”, prosegue Curbillon. “La maggior parte hanno ferite causate da colpi di pistola o armi come machete e coltelli. Cinquanta cadaveri sono stati portati direttamente alla camera mortuaria dell'ospedale”.
Un’altra équipe di tre persone lavora presso l’ Hôpital de l’Amitié, effettuando il triage dei feriti e indirizzando quelli con le ferite più gravi all’Hôpital Communautaire.
“A metà giornata, i combattimenti con artiglieria pesante sembravano essere cessati, ma potevamo ancora sentire degli spari ogni tanto. Per il momento, gli ospedali sono operativi e ci sono elettricità e acqua corrente”, spiega Curbillon . “Vedremo come evolverà la situazione e adatteremo le nostre attività di conseguenza”. MSF è anche pronta a donare materiali chirurgici, medicinali, carburante o acqua, se necessario, ad altri centri sanitari e ospedali della città.
MSF lavora in Repubblica Centrafricana dal 1997, e ora gestisce sette progetti regolari a Batangafo, Boguila, Carnot, Kabo, Ndele, Paoua e Zémio e tre progetti di emergenza a Bossangoa, Bouca et Bria. Un’équipe mobile di emergenza fornisce assistenza a Bouar, Mbaiki e le zone Yaloké, e presto anche a Bangassou e Ouango. In totale, MSF fornisce assistenza medica gratuita a circa 400.000 persone, impiegando 100 persone dello staff internazionale e 1.100 persone dello staff locale in sette ospedali, 2 centri sanitari e 40 postazioni sanitarie periferiche in tutto il Paese.