Repubblica Democratica del Congo registrati casi di sospetta febbre emorragica

Nove persone sono morte dal 27 novembre per sospetta febbre emorragica nella provincia del Kasai occidentale, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).

La causa delle morti sarà confermata dai risultati delle analisi del sangue e dei campioni di feci inviati contemporaneamente ai laboratori di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, in Gabon e in Sudafrica.

Il Ministero della Salute congolese tiene sotto osservazione 92 persone entrate in contatto con i nove pazienti deceduti che hanno mostrato sintomi sospetti.

I pazienti affetti dalla malattia provengono da alcuni villaggi situati nei pressi di Kampungu, l’area colpita lo scorso anno da una grave epidemia del virus Ebola. Nel corso dell’epidemia, durata più di due mesi, da settembre a ottobre, il team di MSF aveva curato 46 persone affette dal virus.

Il team di MSF a Kinshasa è in contatto permanente con le autorità sanitarie del Kasai Occidentale. La febbre emorragica – provocata dal virus Ebola o del tipo Marburg – è una malattia virale altamente contagiosa per la quale al momento non esiste una cura. I sintomi iniziali sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, vomito e diarrea, seguiti da sanguinamento. È fondamentale controllare tutti i casi sospetti, contenere la malattia e prevenire la sua diffusione nel più breve tempo possibile, dal momento che nel 90% dei casi la febbre emorragica è mortale.

Questa mattina, un’equipe composta da cinque persone del team di emergenza di MSF con sede permanente a Kinshasa, – un’infermiera, un medico, un tecnico specializzato nella potabilizazione dell’acqua, un logista e una persona esperta in sensibilizzazione sanitaria valuterà la situazione nella regione. Verranno distribuiti inoltre dei dispositivi di protezione, necessari per evitare il contagio medico-paziente di questo tipo di epidemia, e si procederà alla costruzione di un reparto di isolamento per eventuali pazienti e casi sospetti.

MSF invierà nella regione colpita un altro team di cinque specialisti per la cura della febbre emorragica. Un coordinatore del progetto di MSF, un’infermiera, un logista e un tecnico specializzato nella potabilizzazione dell’acqua partiranno oggi da Bruxelles.

Un medico e un epidemiologo si uniranno a questo team di specialisti nei prossimi giorni.

 

 

 

Condividi con un amico