Sebbene la riduzione di nuovi casi di Ebola in Africa Occidentale sia incoraggiante, è chiaro che non siamo ancora fuori pericolo e resta ancora molto da fare. Non possiamo abbassare la guardia data l’imprevedibilità di questa epidemia: già in passato il numero di nuovi casi è diminuito per raggiungere un altro picco poco tempo dopo.
Nell'attuale risposta all’epidemia vi sono ancora diverse lacune. In Guinea, si registrano ancora nuovi pazienti, molti provenienti da aree dove non esistono infrastrutture o personale per gestire i casi. E’ necessaria una risposta rapida e flessibile per occuparsi dei nuovi focolai prima che l’epidemia possa definirsi sotto controllo. Vediamo ancora arrivare pazienti malati non inclusi nelle liste dei contatti tracciati, il che significa che non sappiamo ancora da dove arrivano alcuni casi. E' il momento di rafforzare il lavoro fondamentale delle equipe di sorveglianza che stanno tracciando questi pazienti, monitorare i loro contatti e individuare ogni nuovo caso che possa ancora essere nascosto.
In Liberia, le province sono per ora ampiamente sotto controllo mentre a Monrovia continuano a emergere pochi nuovi casi ogni settimana, a dimostrazione del bisogno continuo di una rigida sorveglianza.
In Sierra Leone c’è stata una significativa riduzione di casi negli ultimi 21 giorni; tuttavia i 150 casi confermati della scorsa settimana da soli dimostrano che l’emergenza non è ancora finita. La gestione dei casi, la promozione della salute, le sepolture effettuate in sicurezza, un’attiva ricerca dei casi e il tracciamento dei loro contatti, sono procedure da continuare e implementare.
I sistemi sanitari già deboli in questi tre paesi stanno collassando a causa dei danni provocati da Ebola con molti ospedali chiusi e poche strutture sanitarie rimaste per i non malati di Ebola. Riavviare e rafforzare un sistema sanitario paralizzato richiederà molti mesi ed è necessario ricominciare ora se vogliamo affrontare questa immensa sfida post Ebola.
Anche con un solo caso di Ebola, l’epidemia continua e l’emergenza non può dirsi finita. Ogni negligenza potrebbe mettere a rischio i progressi fatti finora.
