Fondo Globale 2019: tagli ai fondi per HIV e TB rischiano di rialimentare le epidemie

Fondo Globale 2019: tagli ai fondi per HIV e TB rischiano di rialimentare le epidemie

Dopo un decennio di forti impegni per combattere le epidemie di HIV e Tubercolosi, la riduzione dei fondi internazionali e l’improvviso spostamento dell’onere finanziario sui paesi più colpiti rischiano di ribaltare importanti successi ottenuti e causare una ripresa di queste epidemie in diversi paesi.

L’obiettivo di eliminare HIV e TB è ancora lontano dall’essere raggiunto: insieme, le due malattie uccidono fino a due milioni di persone ogni anno.

Nonostante questo, i fondi allocati per i programmi HIV nel 2018 si sono ridotti – per la prima volta in più di dieci anni – di 1 miliardo di dollari per i paesi a basso e medio reddito, mentre il gap dei fondi per i programmi TB ha raggiunto i 3,5 miliardi di dollari all’anno, stando ai dati delle Nazioni Unite. E mentre si tagliano i fondi internazionali, sempre di più si chiede ai paesi colpiti di finanziare con fondi propri la risposta contro HIV e TB, anche se spesso si tratta di paesi tra i più poveri al mondo.

L’attuale riduzione dei finanziamenti avviene in un momento cruciale per la risposta all’HIV e alla TB. Se rischiamo di perdere importanti successi ottenuti in paesi come il Mozambico, c’è un rischio ancora più alto che nei paesi dell’Africa occidentale o centrale, già molto indietro nella risposta all’HIV e TB e senza le risorse sufficienti per compensare la riduzione dei fondi, la situazione possa peggiorare ulteriormente. Mit Philips Co-autrice del rapporto MSF “Burden sharing, not burden shifting”

In base a studi realizzati in nove paesi dove gestiamo programmi HIV e TB, il rapporto “Burden sharing, not burden shifting (Condividere l’onere, non trasferire l’onere)” documenta come i tagli dei fondi internazionali e le insufficienti risorse nazionali disponibili stiano già causando ampi gap nella diagnosi, prevenzione e trattamento di HIV e TB, provocando l’esaurimento delle scorte di farmaci essenziali e minacciando programmi che coinvolgono persone con bisogni specifici, come popolazioni chiave (uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, persone transgender, lavoratori del sesso, persone che assumono droghe per via endovenosa…), migranti e pazienti HIV in stadio avanzato.

Ogni giorno le équipe di MSF vedono pazienti soffrire e morire per queste malattie che possono essere trattate. Il numero di persone sotto trattamento a vita per l’HIV continua ad aumentare, ma i soldi disponibili per supportarle continuano a diminuire. Senza farmaci o servizi di supporto sufficienti, molte persone non iniziano il trattamento in tempo o sono costretti ad abbandonarlo repentinamente. Altre devono attingere ai loro risparmi per pagare i farmaci e continuare il trattamento. L’epidemia da virus HIV può essere tenuta sotto controllo solo se viene garantita una terapia adeguata, ma se il trattamento viene interrotto o non somministrato, l’infezione riprenderà a diffondersi, con un aumento dei contagi, della mortalità, dei fallimenti terapeutici e anche della resistenza ai farmaci, con conseguente aumento del costo delle cure. Ruggero Giuliani Vicepresidente di MSF

Urge fare i conti con la realtà

Secondo il nostro rapporto, l’impatto della riduzione dei fondi per l’HIV e la TB è sottostimato e verosimilmente aumenterà, perché i paesi vulnerabili non riescono a compensare il ridotto supporto finanziario esterno. Anche quando c’è la volontà politica di contribuire di più, molti paesi non possono assumersi questa responsabilità nel breve termine.

Alcuni dei paesi analizzati nel rapporto – come la Repubblica Democratica del Congo, la Guinea e il Mozambico – sono nel pieno di un conflitto o di problemi politici ed economici. Eppure vengono messi sotto pressione perché mobilitino velocemente risorse per l’HIV e la TB, a fronte di budget ridotti e fondi insufficienti dei donatori. Urge fare i conti con la realtà. Mit Philips Co-autrice del rapporto MSF “Burden sharing, not burden shifting”

In vista delle sfide economiche e fiscali attuali, gli autori del rapporto chiedono che venga valutata la reale capacità dei paesi di aumentare nel breve termine le risorse destinate alla salute, dato l’impatto della riduzione dei fondi sulla vita delle persone che convivono con HIV e TB e la capacità degli operatori sanitari di prendersi cura di loro.

Condividere l’onere dei fondi HIV e TB può essere positivo, perché mostra che tutti devono contribuire a un fondo più consistente. Ma questo approccio deve adattarsi alla realtà di ogni paese. La condivisione dell’onere non deve diventare uno spostamento dell’onere. Quando le proiezioni sulla capacità di un paese di aumentare le risorse sanitarie si rivelano troppo ottimiste, i programmi sanitari e la vita delle persone sono a rischio. Mit Philips Co-autrice del rapporto MSF “Burden sharing, not burden shifting”

L’accesso alle cure per HIV e TB è una delle principali sfide attuali della lotta per l’accesso ai farmaci, di cui celebriamo quest’anno i 20 anni.

I paesi donatori devono urgentemente ripristinare i finanziamenti per HIV e TB e adattare il loro approccio alle sfide che i paesi devono affrontare, oggi e negli anni a venire. In caso contrario i successi del passato verranno compromessi e potrebbe verificarsi una ripresa epidemiologica che costerà molte vite. La conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale deve essere un momento cruciale nel mobilitare le risorse necessarie a impedire che la risposta a queste malattie finisca ancora più fuori strada. Anche l’Italia, che pure quest’anno ha aumentato il proprio impegno finanziario per il Fondo Globale portandolo a 161 milioni di euro nel prossimo triennio, deve continuare a fare la sua parte e incrementare ulteriormente il proprio contributo nell’immediato futuro. Ruggero Giuliani Vicepresidente MSF

L’impatto dei tagli nei paesi colpiti

  • In Repubblica Centrafricana (CAR), almeno 110.000 persone convivono con l’HIV. Gli attuali finanziamenti del Global Fund consentono di coprire il trattamento solo per il 39% delle persone. Diversi attori sanitari bilaterali e multilaterali stanno spingendo perché il governo si faccia carico di una maggiore percentuale delle spese sanitarie, nonostante il CAR sia uno dei paesi meno sviluppati al mondo. Nel luglio 2019, le limitazioni dei fondi e i ritardi nelle forniture hanno portato a un grave esaurimento delle scorte di farmaci antiretrovirali nel paese, e migliaia di pazienti rischiano di dover interrompere il trattamento.
  • In Guinea, le morti legate a HIV e TB sono aumentate rispettivamente del 7% e 5% tra il 2010 e il 2016. In questo contesto particolarmente complesso, sforzi e investimenti per combattere le due malattie dovrebbero essere rinforzati. Invece i fondi assegnati dal Global Fund sono diminuiti del 17% dal 2015-17 al 2017-19. I tagli hanno avuto un impatto immediato sulla risposta a queste malattie, con gap finanziari nei programmi di prevenzione della trasmissione madre-figlio, di diagnosi dell’HIV nei bambini, di test della carica virale e del supporto psicosociale, così come sulla disponibilità di farmaci e prodotti farmaceutici, portando all’esaurimento delle scorte e a ulteriori contrazioni di fondi, come accaduto nella crisi delle forniture degli ARV nell’estate 2018.
  • Il Myanmar ha uno dei più alti livelli di prevalenza dell’HIV nella regione Asia-Pacifico, ma il gap di fondi per l’HIV è attualmente stimato intorno ai 150 milioni di dollari. I tagli ai fondi per il trattamento rischiano di colpire alcuni gruppi specifici più di altri e avrà un impatto in particolare sulle popolazioni migranti. Allo stesso tempo il Myanmar deve affrontare enormi sfide per mantenere lo staff dei propri programmi per HIV e TB, compresi training, reclutamento e fidelizzazione dello staff sanitario. C’è un urgente bisogno di rafforzare lo staff locale nelle comunità per garantire un accesso alle cure più equo.
  • In Eswatini il gap dei fondi per la risposta a HIV e TB resterà significativo nei prossimi anni. Per l’HIV, si stima che il gap avrà un picco di 24,9 milioni di dollari nel 2020; per la TB il gap crescerà fino a 10,9 milioni entro il 2021. Anche se il governo dell’Eswatini sta già finanziando trattamenti di base per HIV e TB, la riduzione nei fondi internazionali colpirà soprattutto le attività di prevenzione. Oltre a questo, è improbabile che si potranno implementare nuovi interventi e che i programmi esistenti possano essere mantenuti con adeguati livelli di qualità, e questo comprometterà l’obiettivo di implementare e sostenere il controllo epidemiologico delle infezioni di HIV e TB nel paese. La riduzione anticipata delle riserve governative e la svalutazione della moneta locale rispetto al dollaro limiteranno anche il potere d’acquisto dell’Eswatini per beni di provenienza internazionale come farmaci e forniture da laboratorio.

Note di approfondimento

Il rapporto MSF Burden sharing, not burden shifting si basa su informazioni provenienti da nove paesi in cui gestiamo programmi per l’HIV e la TB: Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Eswatini, Guinea, Kenya, Malawi, Mozambico, Myanmar e Zimbabwe. Include un’ampia letteratura bibliografica, analisi dal campo e interviste con persone chiave sia a livello nazionale che internazionale.

Dopo un periodo di sostanziale stasi, l’assistenza internazionale per l’HIV e la TB è calata del 9% e del 12% rispettivamente tra il 2017 e il 2018. Al contrario, i finanziamenti nazionali per l’HIV sono gradualmente aumentati nell’ultimo decennio, ma le risorse combinate per l’HIV in alcuni dei paesi più colpiti sono ancora ampiamente insufficienti. L’investimento di 26 miliardi di dollari all’anno necessario per raggiungere il target 2030 per l’HIV ha raggiunto solo i 19 miliardi nel 2018. Nonostante i fondi complessivi necessari per i programmi TB siano stimati in 10,4 miliardi di dollari nel 2018, solo 6,9 miliardi erano disponibili quello stesso anno.

Le nostre équipe forniscono trattamenti per HIV e TB in oltre 20 paesi in tutto il mondo. Nel 2018, 159.100 persone affette da HIV erano sotto trattamento con antiretrovirali di prima linea attraverso programmi di MSF, e 17.100 erano sotto trattamento con farmaci di seconda linea. Lo stesso anno, 16.500 persone hanno iniziato il loro trattamento di prima linea per la cura della TB nei programmi di MSF, mentre 2840 casi resistenti ai farmaci di base sono stati ammessi alla terapia di seconda linea.

Il Fondo Globale per combattere AIDS, TB e Malaria è il più importante meccanismo di finanziamento contro HIV e TB nel mondo. Ogni tre anni, la conferenza di rifinanziamento riunisce i paesi donatori, il settore privato e le fondazioni filantropiche per finanziare gli interventi contro HIV, TB e malaria in tutto il mondo. Quest’anno la conferenza di rifinanziamento auspica di raccogliere almeno 14 miliardi di dollari per il periodo 2020-2022.

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