Si aggrava la malnutrizione nel campo di Mazlakh

Un’indagine nutrizionale condotta da Medici Senza Frontiere nel campo profughi di Mazlakh, vicino alla città di Herat (ovest dell’Afganistan), ha registrato un preoccupante aumento della malnutrizione.

Questo peggioramento è causato da problemi di accesso al cibo.

Il controllo nutrizionale effettuato su 1.869 bambini di età inferiore ai cinque anni, ha rilevato un tasso di malnutrizione globale del 26,4 %, e una tasso di malnutrizione grave del 6,6%.

Ci troviamo davanti ad una situazione assurda“, denuncia Stefano Savi, capo della missione di MSF ad Herat. “Più le persone restano in questo campo, più peggiora il loro stato nutrizionale. Oltre ai rischi che corrono le persone affette da malnutrizione grave, la malnutrizione ” moderata ” rende più vulnerabile lo stato di salute di coloro che ne soffrono e li espone alle malattie“.

Questi tassi, superiore alla soglia d’allerta generalmente ammessa, sono superiori alle cifre della malnutrizione globale registrate tra i nuovi arrivi: meno del 10%.

Il peggioramento dello stato nutrizionale non è dovuto ad una carenza di approvigionamenti alimentari o di assistenza : in effetti il Programma Alimentare Mondiale (PAM) distribuisce viveri per 300.000 persone, quando il campo di Mazlakh ne accoglie circa 160.000. Allo stesso tempo i centri nutrizionali terapeutici di MSF, adatti per accogliere 200 bambini gravemente malnutriti, in questi giorni ne ospitano 80.

La malnutrizione è dovuta a problemi di accesso ai viveri e, più in generale, al funzionamento delle azioni umanitarie, in un contesto in cui si moltiplicano i delitti, la corruzione e le discriminazioni etniche che impediscono alla maggior parte degli sfollati di accedere all’aiuto di cui hanno bisogno.

I profughi sono fuggiti dalla siccità e dell’insicurezza per trovare protezione e assistenza, cose che la comunità internazionale cerca di fornirgli. Di fronte ad un aumento così preoccupante del numero di persone malnutrite, è urgente che vengano risolti i problemi di sicurezza all’interno del campo per permettere una divisione equa degli aiuti alimentari.

Oggi Medici Senza Frontiere gestisce una decina di progetti in Afganistan, nelle provincie di Ghazni, Balkh, Badakchan, Nimruz, Kabul e Panshjir, Hazarajat, con più di 80 volontari internazionali e 400 collaboratori locali.


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