Somalia sospesa la vaccinazione contro il morbillo a Daynille a causa degli scontri

Dopo i pesanti combattimenti scoppiati il 20 ottobre a Daynille, alla periferia di Mogadiscio, Medici Senza Frontiere è stata costretta a sospendere la sua campagna di vaccinazione contro il morbillo in corso nella zona. La campagna era stata programmata con una durata di tre settimane, con l’obiettivo di raggiungere 35.000 bambini. Il morbillo sta attualmente scatenando il caos in Somalia: già 60.000 sono stati vaccinati contro il morbillo negli ultimi due mesi.

In combinazione con la malnutrizione, il morbillo è ora il principale responsabile della morte dei bambini in Somalia“, spiega Duncan McLean, coordinatore dei progetti di MSF nel paese. “Solo la vaccinazione può fermare la diffusione dell’epidemia“.

Nei primi 5 giorni della campagna, sono stati vaccinati in diverse parti di Daynile 4.831 bambini, tra 6 mesi e 15 anni. Ma gli scontri tra le forze del Governo Federale di Transizione – sostenuto da AMISOM (la missione dell’Unione Africana in Somalia) – e Al Shabaab hanno costretto MSF a fermare le vaccinazioni.

Finché non si stabilizza la situazione in termini di sicurezza, non sarà possibile riprendere la campagna di vaccinazione“, osserva McLean. “E quando ciò accadrà, dovremo ripensare completamente la nostra strategia, perché molte persone sono fuggite dalla zone di combattimento. Decine di migliaia di persone vivono nei campi a Daynille, molte da lungo tempo e altre erano arrivate da poco, fuggendo dalle regioni colpite dalla siccità“.

Inoltre, molte persone sono rimaste ferite durante gli scontri. Il 20 ottobre e il giorno dopo, le équipe di MSF al Daynille Hospital hanno ricevuto 83 pazienti che erano stati feriti da colpi di fucile o esplosioni: 41 sono stati ricoverati in ospedale e sono stati eseguiti 11 interventi chirurgici.

MSF sta prestando il suo aiuto nella gestione delle emergenze nell’ospedale di Daynille dall’agosto 2007. A partire dallo scorso aprile, MSF ha supportato anche il trattamento della malnutrizione grave: 24 bambini malnutriti erano in terapia intensiva prima dello scoppio di questi ultimi scontri. Nella maggior parte dei casi, le madri spaventate hanno scelto di andarsene con i loro bambini; solo 6 bambini sono restati per continuare le cure.

MSF continua a lavorare nell’ospedale di Daynille e a Mogadiscio, dove le nostre équipe forniscono assistenza medica e nutrizionale alle popolazioni sfollate.

 

Guarda il video sulle attività di MSF contro la malnutrizione a Galcayo >>

 


 

MSF lavora in Somalia ininterrottamente dal 1991 e gestisce attualmente 13 progetti nel paese che comprendono le attività mediche relative all’attuale emergenza, le vaccinazioni e gli interventi nutrizionali. A Dadaab, in Kenya, MSF ha ripreso le attività nel 2009, e assiste inoltre i rifugiati somali nei campi di Dolo Ado, Etiopia.

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