Terremoto in Turchia: le testimonianze dei sopravvissuti

Terremoto in Turchia: le testimonianze dei sopravvissuti

Il 15 febbraio un nostro team ha donato generi di prima necessità alle persone colpite dal terremoto nella città di Adiyaman nel sud della Turchia. Ecco alcune delle testimonianze raccolte tra i sopravvissuti al terremoto in Turchia.

Abbiamo distribuito, in collaborazione con la Turkish Medical Association,  kit igienico sanitari, fornelli da campo, biancheria intima invernale, pannolini e cibo per bambini a più di 50 famiglie nel nuovo campo creato per i sopravvissuti al terremoto.

Donazione materiali MSF sud Turchia

La città di Adiyaman, con circa 300.000 persone, è stata una delle aree più colpite dal terremoto. La maggior parte degli edifici sono stati danneggiati o risultano inagibili, lasciando migliaia di persone a dormire all’aperto, in ampi campi, insediamenti di fortuna o auto private.

Come in altre aree colpite dal terremoto, le nostre équipe si stanno coordinando con organizzazioni locali per fornire assistenza ai sopravvissuti.

Il nostro intervento nell’emergenza terremoto

Siamo intervenuti sin dalle prime ore successive al terremoto, abbiamo mobilitato uno staff di 500 persone in Siria e inviato donazioni di kit di emergenza e farmaci a 38 ospedali.

Nel governatorato di Idlib, siamo attivi con 4 cliniche mobili nei centri i per sfollati per offrire cure mediche di base  e supporto psicologico alle persone colpite dal terremoto. I nostri team hanno assistito 7.600 feriti in diverse strutture sanitarie supportate nei governatorati di Aleppo e Idlib.

La testimonianza di Dilan

Dilan testimone terremoto turchia

Siamo in cinque: mia madre, mio padre, i miei due fratelli e io. Facevo le pulizie in un ospedale alla periferia della città. La mia casa è laggiù, a 30 metri di distanza, ma ora stiamo in questo campo con altre famiglie del quartiere. La casa è completamente distrutta. Abbiamo preso le cose necessarie e tre giorni fa ci siamo trasferiti qui. Un’organizzazione ci ha dato questa tenda. Tutto ciò che vogliamo è avere di nuovo una vita normale: mangiare bene, vivere in un posto caldo. Non abbiamo in programma di spostarci, non sapremmo dove andare perché abbiamo sempre vissuto qui, ad Adiyaman. Cosa possiamo fare? Questo è il nostro posto, qui c’è la nostra vita. Ora passiamo le giornate senza poter fare molto: stiamo in piedi, guardiamo…e fa molto freddo. Ogni tanto abbiamo la sensazione che il pavimento tremi”. Dilan Testimone del terremoto

 

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