Tragico soccorso per l’Aquarius a largo delle coste libiche

Nel pomeriggio del 14 novembre l’Aquarius, una delle tre navi di ricerca e soccorso di MSF, in partnership con l’ONG franco-tedesca SOS  Méditerranée, è stata coinvolta in dei complicatissimi soccorsi a 30km dalle coste libiche, durante i quali 6 persone hanno perso la vita. I sopravvissuti, 114, tutti originari dell’Africa Occidentale, sono ora in salvo a bordo della nave.

L’Aquarius si è diretta verso un gommone in difficoltà in seguito ad una chiamata del Centro di Coordinamento Marittimo (MRCC), ma una volta arrivati sul posto, verso le due di pomeriggio, l’imbarcazione era già piena d’acqua e semi-sgonfia.”Abbiamo immediatemente iniziato a distribuire i giubbotti di salvataggio: alcuni dei sopravvissuti ci hanno raccontato in seguito che il gommone aveva iniziato a imbarcare acqua non appena lasciate le coste libiche, intorno alle 2 del mattino. Abbiamo fatto il possibile, ma disgraziatamente 6 persone hanno perso la vita in questo tragico episodio” ha dichiarato Mathias Menge, coordinatore del team di soccorso in mare di SOS MEDITERRANEE.

A bordo del gommone anche 24 minori, tra cui tre bambini di meno di cinque anni, e otto donne. Una volta a bordo, i team delle due organizzazioni umanitarie hanno attivato la procedura d’urgenza per far fronte al grande afflusso di feriti. Per due di loro è stata necessaria l’evacuazione medica con elicottero: per un bambino di 10 anni, recuperato mentre galleggiava con la testa in acqua, e per la donna che viaggiava con lui, anche lei intossicata dalle emanazioni di cherosene.

“Il bambino, originario del Camerun, è rimasto incosciente dopo aver inalato le emanazioni di benzina mista ad acqua di mare.“ spiega Sarah Giles, medico MSF a bordo dell’Aquarius. “Per fortuna è stato soccorso in tempo e trasferito a bordo, dove ha ricevuto cure mediche d’urgenza. É rimasto incosciente per due ore, ma siamo riusciti a stabilizzarlo per poter poi procedere all’evacuazione medica. É stata una giornata pesantissima per tutta l’équipe medica, abbiamo dovuto assistere molte persone in situazione estremamente critica.”

Cinque persone non ce l’hanno fatta, sono stati trovati cadaveri sul fondo del gommone. I loro corpi sono stati recuperati dall’Aquarius. Una sesta persona è annegata e non è stato possibile recuperare il suo corpo.

Durante la giornata di ieri, l’Aquarius ha effettuato un altro soccorso, di 129 persone, e nel pomeriggio sono state trasferite a bordo altre 166 persone, 143 da una nave mercantile e altre 23 supersiti di un altro tragico naufragio a largo delle coste libiche. Le 23 persone erano state inizialmente soccorse dalla nave dell’ONG tedesca Iuventa e successivamente trasferite a bordo del tanker Maerskerin, e in seguito prese a bordo dall’Aquarius.

Nel solo 2016, le équipe di MSF a bordo delle tre navi Dignity I, Bourbon Argos e Aquarius hanno soccorso e preso a bordo 19.376 persone nel Mediterraneo Centrale, costrette ad intraprendere la rischiosa traversata in mare in assenza di canali legali e sicuri per raggiungere l’Europa. Durante lo stesso periodo, 4.271 persone sono morte lungo la stessa pericolosissima rotta. 

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