UGANDA. Un riparo per la notte

Arrivano a Gulu in gruppi, tutte le sere. Fino a 12.000 bambini, per la maggior parte di 10 anni d’età, anche se alcuni hanno solo due anni, percorrono molte miglia a piedi, dai villaggi e dai campi sfollati che circondano questa città dell’Uganda settentrionale, nella speranza di trovare un riparo per la notte. Il mattino dopo ripartono in massa, per raggiungere le scuole vicine a casa loro. Torneranno qui più tardi, la sera.

E’ spaventoso vedere queste masse di ragazzini, che trasportano coperte, sacchi a pelo, persino materassi“, dice Bastien Vigneau, vicedirettore delle operazioni di MSF in Gulu. “E’ impressionante in termini di dignità umana.”

Vengono chiamati ‘i pendolari della notte‘, un eufemismo che nasconde una sgradevole, crudele realtà. Si calcola che, in tutta l’Uganda settentrionale, circa 50.000 bambini prendano parte ogni notte a quest’esodo, per cercare un riparo nel centro delle città, lontano dal terrore di essere attaccati o rapiti dai soldati del Lord’s Resistance Army (LRA). Un terrore spesso giustificato, soprattutto in questi ultimi due anni, da quando il conflitto iniziato 18 anni fa si è intensificato nell’Uganda del nord.

Gulu ospita 30.000 persone. Durante il giorno i mercati ben riforniti brulicano d’attività. La città ha tre ospedali e una clinica privata, che attira gente da Kampala per interventi come la liposuzione e l’inseminazione artificiale. Ma, quando scende la notte, i bambini tornano, e, con il coprifuoco delle nove, le strade si svuotano. Qualche colpo d’arma da fuoco ricorda alla gente che la guerra nelle campagne continua.

Quando i cancelli dell’ospedale di Lacor, nel nord est della città, si chiudono alle nove di sera, il cortile centrale dell’ospedale ospita quasi 5.000 bambini. C’è ben poco controllo, e, quando piove, i ragazzi più forti si fanno strada a suon di gomitate per conquistare un posto al coperto, sotto il tetto di una veranda che può ospitare al massimo un migliaio di bambini.

Dormire all’aperto significa esporsi a molti rischi per la salute. Ogni notte, per esempio, un’équipe di MSF cura fino a 600 ragazzi colpiti da scabbia, una grave malattia della pelle causata da acari che si annidano sotto la cute e aggravata dal vivere a stretto contatto con altre persone. Un’inchiesta condotta nel dicembre 2003 dalla International Organization for Migration (IOM, organizzazione internazionale per la migrazione) ha rilevato che il 35% dei bambini ha subito abusi, e che molti si sentono minacciati sessualmente. La metà di questi bambini mangia un solo pasto al giorno.

Puoi vedere il dolore negli occhi dei bambini“, ha raccontato Vigneau. “Sono stanchissimi, ma non riescono a dormire.”

E con la stagione delle piogge in arrivo tra poche settimane, questo dolore potrà solo aumentare.

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