Ungheria: da lunedì abbiamo assistito più di 400 rifugiati a Roszke

Migliaia di rifugiati, principalmente siriani, stanno arrivando a Roszke, lungo la frontiera serbo-ungherese. Secondo MSF, le persone sono fisicamente e psicologicamente molto deboli dopo un difficile viaggio via mare e via terra attraverso diversi paesi. Sono circa 2.000 le persone che ogni giorno attraversano questa frontiera.

“I bisogni a Roszke sono enormi. Questo è il primo luogo dove arrivano dopo essere stati in viaggio per settimane dopo aver lasciato la Grecia”, racconta Teresa Sancristoval, capoprogetto dell’unità d’emergenza a Roszke. “Si fermano qui per più di qualche giorno e hanno quindi bisogno di informazioni, cibo, acqua, servizi igienici, docce e ripari dal freddo dato che le temperature possono raggiungere i tre gradi di notte. A causa delle pesanti piogge di questi giorni, le loro condizioni stanno peggiorando. Dobbiamo essere pronti perché prevediamo che questa situazione durerà ancora per molto”.

Le équipe di MSF hanno avviato una clinica mobile e prestato assistenza a 400 persone in quattro giorni. La maggior parte dei pazienti (il 60%) sono bambini con problemi respiratori, seguiti poi dalle donne (il 30%), molte delle quali in gravidanza, e uomini che presentano ferite con infezioni a causa del lungo cammino e del superamento di recinzioni spinate. Secondo l’équipe medica, il viaggio estenuante ha indebolito il loro sistema immunitario e chi soffre di malattie croniche non ha più avuto accesso alle terapie.

Sono in corso i negoziati con il governo ungherese per estendere le attività e migliorare la qualità dei servizi offerti ai rifugiati e alle persone in fuga che attraversano il confine.  

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