Uno psichiatra a Haiti: “La maggior parte dei miei pazienti teme di essere inghiottita dalla terra

La dott.ssa Maryvonne Bargues è una psichiatra responsabile di uno dei team di MSF per la salute mentale composto da 19 persone di cui 13 psicologi haitiani. In un’intervista all’ospedale Saint Louis a Port-au-Prince, spiega come la gente mostri ancora le conseguenze psicologiche del terremoto, a quattro mesi di distanza.

Le persone risentono ancora dell’impatto emotivo del terremoto?
Sono trascorsi quattro mesi dal terremoto e molte persone vivono in uno stato che potremmo definire “di completa confusione tra la terra e il corpo”. La maggior parte dei miei pazienti teme di essere inghiottita dalla terra. Il terremoto è sempre presente nella loro mente, così come il rumore. Soffrono di gravi disturbi del sonno. Vivono in una condizione di paura costante e hanno continui flashback, durante i quali rivivono i momenti peggiori del sisma. Solo ad aprile, ho visitato settanta pazienti in stato di delirio acuto, confusi e incapaci di pensare in maniera lucida. Molti hanno smesso di parlare e mangiare. Sono in stato di mutismo e completo stupore. Dopo una sessione di due o tre settimane, migliorano. Cerco di parlare al loro posto e, gradualmente, iniziano a essere un po’ più presenti e a tornare alla realtà. Sono persone profondamente provate, che manifestano depressione e malinconia.

Esiste un modo per queste persone di guardare al futuro?
Direi che le persone vivono una realtà di scoraggiamento e nostalgia ma non si percepisce in loro uno stato di rassegnazione. Molti pazienti mi dicono “Non ne usciremo mai”. Tutti i muri attorno a queste persone sono crollati ma essi si trovano comunque a dover affrontare un muro insormontabile. A quattro mesi dal terremoto poco è cambiato. “Torneremo mai a casa? Le loro case non ci sono più. Nel migliore dei casi hanno una tenda il che rappresenta un lusso ma non si tratta comunque di una casa. Le persone vivono in campi sovraffollati, dove regna violenza e insicurezza. Le condizioni sono quasi insopportabili. Molte persone avevano piccole imprese che sono state distrutte dal terremoto. Le condizioni di vita sono terribili e in molti pensano che le cose non cambieranno.

Quali sono le principali attività di MSF per la salute mentale?
Sono a capo di uno dei team di MSF per la salute mentale. Un team composto da 19 persone, di cui 13 psicologi haitiani, uno psichiatra, un tirocinante, un assistente sociale, un responsabile delle attività per i bambini e due interpreti. Concentriamo le nostre attività all’interno del reparto medico di MSF e nei campi dove vivono le vittime del terremoto. Visitiamo anche le organizzazioni locali. Teniamo tra le 35 e le 40 sessioni individuali ogni giorno. Questo significa che le consultazioni sono brevi ma si può dire molto in dieci minuti, come sai. Vedo ogni paziente almeno una volta a settimana. Se si trovano in uno stato di delirio acuto, li incontro anche nei giorni successivi. Inoltre, teniamo una sessione psico-sociale di gruppo, pensata per persone che hanno la stessa età, come per esempio, i bambini.

Qual è l’importanza di essere uno psichiatra in una situazione come questa?
Attualmente ci sono soltanto 8 o 10 psichiatri in tutta Haiti. Il risultato è che molte persone con problemi psichiatrici vengono mandate da me. Io sono sia psicoterapeuta che psichiatra e posso prescrivere le medicine. Questo fa la differenza per le persone che, per esempio, hanno problemi di sonno,  o per quelli che hanno subito un’amputazione o sono diventati paraplegici a causa del terremoto.

 

Condividi con un amico