Uno studio dimostra che il vaccino contro l’Ebola dimezza la mortalità

Uno studio dimostra che il vaccino contro l’Ebola dimezza la mortalità

Il vaccino contro l’Ebola dimezza la mortalità. Lo dimostra uno studio osservazionale condotto da Epicentre a dieci anni dalla peggiore epidemia di Ebola della storia, che colpì tre paesi dell’Africa Occidentale provocando più di 11.300 morti.

I risultati dello studio pubblicati su The Lancet Infectious Diseases evidenziano che la mortalità tra i pazienti non vaccinati è stata del 56% contro il 25% di coloro che avevano ricevuto il vaccino.

L’impegno di MSF per contrastare l’Ebola

Siamo in prima linea fin dai primi giorni dell’epidemia e nel picco della diffusione abbiamo impiegato fino a 4.000 operatori nazionali e 325 internazionali, di cui oltre 70 italiani.

In seguito, abbiamo avviato progetti dedicati ai sopravvissuti e oggi continuiamo a fornire servizi per supportare i sistemi sanitari devastati dall’epidemia.

Lo studio condotto da Epicentre, realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica e il Ministero della Salute della Repubblica Democratica del Congo, analizza i dati raccolti durante la decima epidemia di Ebola su 2.279 casi confermati. I dati riguardano pazienti ricoverati tra il 27 luglio 2018 e il 27 aprile 2020, riferendosi a tutti, indipendentemente dal sesso e dall’età.

Questo nuovo studio finanziato da noi, si focalizza sul vaccino rVSVΔG-ZEBOV-GP, l’unico vaccino contro l’Ebola raccomandato durante le epidemie.

Come funziona il vaccino

Sviluppato per essere somministrato in singola dose, il vaccino rVSVΔG-ZEBOV-GP è raccomandato principalmente per la vaccinazione ad anello delle persone ad alto rischio di esposizione durante le epidemie.

Questa strategia prevede la vaccinazione 

  • dei contatti (le persone che hanno avuto un contatto con un individuo infetto da virus Ebola),
  • i contatti dei contatti,
  • gli operatori sanitari,
  • gli operatori in prima linea.

Uno studio clinico di fase 3 condotto in Guinea ha dimostrato che il vaccino protegge notevolmente dall’infezione del virus. Tuttavia, alcune persone, nonostante fossero vaccinate da più di 10 giorni, periodo considerato sufficiente a sviluppare l’immunità, sono state comunque infettate dal virus durante la decima epidemia in Repubblica Democratica del Congo.

Ciò sottolinea l’importanza di valutare non solo l’efficacia del vaccino contro l’infezione, ma anche il suo impatto sulla mortalità.

Dunque, sebbene l’obiettivo rimanga quello di vaccinare le persone il più precocemente possibile durante le epidemie, ovvero prima dell’esposizione al virus dell’Ebola, i risultati dello studio di Epicentre  mostrano che il vaccino diminuisce notevolmente la mortalità anche quando viene somministrato dopo l’esposizione al virus.

Inoltre, lo studio non ha riscontrato nessun effetto antagonista tra la vaccinazione e il trattamento contro l’Ebola.

La vaccinazione dopo il contatto con una persona affetta dal virus Ebola, anche se somministrata poco prima della comparsa dei sintomi, conferisce comunque una protezione significativa contro la morte. Il rischio ridotto di morte grazie alla vaccinazione si aggiunge alla riduzione del rischio data dal trattamento specifico contro Ebola, indipendentemente dal ritardo prima del trattamento”. Rebecca Coulborn epidemiologa del centro Epicentre di MSF.

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