Angelo Rusconi

Angelo Rusconi

Logista MSF

Per salvare una vita ogni secondo è importante

Angelo Rusconi

Angelo Rusconi

Logista MSF
Per salvare una vita ogni secondo è importante

Essere un operatore umanitario ti costringe a confrontarti con una realtà altalenante: ci sono giorni che riesci letteralmente a cambiare la vita di una persona, altri che arrivi troppo tardi e di fronte a tanto orrore ti senti totalmente impotente.

Con MSF ci occupavamo di fornire assistenza medica alle migliaia di persone che, dal Sud Sudan, avevano tentato di fuggire nella parte Nord del Paese, invano: gli sfollati venivano rimpatriati. Ho visto centinaia e centinaia di persone senza più una casa, senza più una patria, dormire in una palude.

Verso la fine di una giornata di missione stavo tornando al compound, in macchina con un medico di MSF.

A un certo punto ho visto una donna sotto un albero che stringeva un bambino fra le braccia. Ho fermato la macchina e mi sono avvicinato a lei. Ho capito subito che il bambino era gravemente malnutrito e stava spirando fra le braccia della mamma.

Non avevamo molto tempo

Sono corso verso la macchina per chiamare il collega medico, abbiamo preso la sua borsa e siamo tornati indietro. A volte è questione di attimi: quella volta era troppo tardi e il bambino è morto.

Come operatore umanitario ho visto centinaia di bambini morire, ma quella volta non me la scorderò mai: vedere la vita che lo abbandonava così, in una manciata di minuti, una sensazione impossibile da dimenticare.

La guerra in Sud Sudan è anche questo, è un bambino che muore fra le braccia della mamma perché non ha niente da mangiare o perché lei non può allattarlo. È l’ umanità che fallisce: quel giorno, sotto quell’albero, l’umanità ha fallito e abbiamo perso tutti. Per fortuna, non è sempre così: ricordo un altro bambino in Sud Sudan, arrivato quasi morente al centro nutrizionale gestito da MSF. Aveva pochissime possibilità di farcela, eppure un giorno, mentre camminavo nella foresta, sento una voce che mi chiama gridando “Angelo! Angelo!”

Mi giro ed è lui, sta bene ed è di nuovo forte e pieno di energie: la sua tenacia e le nostre cure lo avevano salvato, lo avevano riportato alla vita.

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