Gaza: siamo vivi, è incredibile!

Cieli senza frontiere

Il 26 agosto 2014 sono nato per la seconda volta. È il giorno del mio compleanno e anche quello di mia moglie e dei miei bambini. Siamo vivi, è incredibile! A Gaza è tornata la vita. Le persone camminano per le strade, si abbracciano, tutti sorridono. In ogni angolo senti dire “Grazie a Dio siamo vivi”. Alla clinica MSF sorridono perfino i pazienti che vengono alle visite di controllo dopo aver subito degli interventi chirurgici.

Ora possiamo respirare di nuovo. Solo ieri Gaza era una città fantasma, le strade erano deserte. Gli israeliani bombardavano gli edifici. In ogni momento ci chiedevamo “Quale sarà il prossimo palazzo che bombarderanno? E quando?”. L’edificio dove vivevano dei miei amici è stato bombardato. Sono riusciti a fuggire in tempo dal loro appartamento, ma hanno perso tutto. Assolutamente tutto: la tazza dove bevi il tè, il cuscino su cui dormi la notte.

Ieri per la prima volta non sono andato al lavoro alla clinica MSF. Ero come uno zombi. Anche mia moglie e i miei bambini erano molto depressi. Non ho mangiato nulla per tutto il giorno, ho solo bevuto caffè. Avevo perso ogni speranza. Era troppo.

Quando ho sentito la notizia del cessate il fuoco ho pianto e così anche mia moglie. La mia bambina di 5 anni saltellava come una pazza gridando “La guerra è finita, festeggiamo la fine della guerra”. Gli altri miei figli all’inizio non hanno avuto alcuna reazione: non riuscivano a crederci davvero finché  non hanno dormito di nuovo nei loro letti.

Oggi, i bambini possono giocare di nuovo in giardino, uscire e vedere gli amici. Oggi le persone fanno cose normali. Saranno felici per tre o quattro giorni, forse. Poi inizieranno a guardare tutto quello che è stato distrutto. Per la maggior parte del tempo non c’è elettricità e l’acqua è un problema. Vedranno che c’è tanto da fare e probabilmente si deprimeranno di nuovo.

In tempi normali l’anno scolastico sarebbe iniziato questa settimana. Nessuno sa quando le scuole potranno riaprire, perché molte delle persone hanno trovato rifugio nelle scuole. Alcune sono anche state bombardate. A parte questo, secondo me i bambini devono avere una pausa. Per sette settimane ci sono stati bombardamenti, esplosioni, morti e feriti. È stato l’inferno. Ci vorrà tempo per dimenticare, perché i nostri figli si riprendano. Spero solo che non ricominci tutto da capo. 

Dr. Abu Abed, coordinatore medico di MSF a Gaza

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