Messico: non c’è salvezza per le persone in fuga

B. è fuggita dalle minacce del Mara, un gruppo criminale organizzato in San Salvador. Gli hanno ucciso il marito, hanno violentato sua figlia, l’hanno cacciata via dalla sua stessa casa. Non ha avuto altra scelta che dare a un pollero (che vuol dire trafficante!) il poco denaro che aveva per provare a scappare. “Ho sentito storie di stupri e rapimenti lungo il cammino – dice B. – ma ho pensato: Dio mi aiuterà a superare anche questo”.

Sono Carla, coordinatrice medica dei progetti di MSF in Messico, e la storia di B., madre salvadoreña di 36 anni, é solo una delle tante storie di cui i nostri medici e psicologi sono testimoni ogni giorno nelle cliniche di MSF.

El Salvador, Honduras e Guatemala, il cosiddetto “triangolo Nord del Centro America”, sono considerati oggi tra i paesi più pericolosi al mondo. La violenza sociale così estrema, la povertà e la mancanza di opportunità obbligano migliaia di persone a lasciare le proprie case e affrontare uno dei viaggi più pericolosi e difficili: attraversare il Messico per raggiungere gli Stati Uniti.

500mila persone ogni anno affrontano questo viaggio disperato, incontrando nel cammino condizioni estreme e mille pericoli: lunghi percorsi a piedi per sfuggire da aggressori o controlli, lunghi viaggi in cima al treno merci, conosciuto come la Bestia, con il pericolo di cadere o essere gettati giù, temperature elevatissime o bassissime, fame. A tutto questo si aggiunge la stessa discriminazione, la stessa orribile violenza dalla quale scappano: assalti, furti, minacce, percosse, rapimenti, violenza sessuale, estorsioni.

Dal 2012 Medici Senza Frontiere assiste questi migranti e rifugiati in differenti punti del cammino migratorio in Messico, per alleviarne le sofferenze attraverso il lavoro esperto di medici, psicologi e assistenti sociali, dedicati all’ascolto, al trattamento delle patologie, e all’assistenza legale per riconoscere il loro stato di diritto e di vulnerabilità.

Ma questo non basta. Credo che per le persone in fuga dalla violenza non ci sarà speranza di salvezza fino a quando i diritti di protezione e assistenza non verranno rispettati e garantiti, fino a quando tutti noi non saremo in grado di praticare un esercizio di umanità nel comprendere e nell’accogliere.

Carla Denti, coordinatrice medica di MSF in Messico

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