Duccio Staderini

Duccio Staderini

Coordinatore Emergenza MSF

Rifugiati Ucraina: “Al confine scene strazianti”

Duccio Staderini

Duccio Staderini

Coordinatore Emergenza MSF
Rifugiati Ucraina: “Al confine scene strazianti”

Sono arrivato alla frontiera tra Ungheria e Ucraina il 25 febbraio. La linea di confine che divide questi due paesi è diventata un luogo di scene strazianti: famiglie spezzate, padri che accompagnano moglie e figli al confine e li salutano perché costretti a restare in Ucraina.

Il tempo si ferma all’improvviso per queste persone che non hanno alcuna certezza sul quando, ma soprattutto sul se, si rincontreranno. 

Ho visto giovani di altre nazionalità fuggire dal conflitto, studenti e lavoratori stranieri che vivevano in Ucraina. Hanno dovuto affrontare discriminazioni e grandi difficoltà per attraversare il confine e mettersi al sicuro. Molti di loro non hanno parenti né conoscenti che possano aiutarli in Europa e una volta arrivati in paesi come l’Ungheria potrebbero avere problemi nel ricevere assistenza. 

Centinaia di migliaia i rifugiati ai confini

Sono migliaia le persone che dall’Ucraina hanno oltrepassato il confine. Già soltanto nei primi giorni sono arrivate in Ungheria circa 130mila persone, ora sono oltre 200mila circa e continuano ad aumentare.  

Da oltre una settimana la popolazione ucraina ha iniziato a recarsi verso i paesi confinanti. In molti decidono di andare verso la più vicina Polonia dove le code per superare il confine sono di oltre 30 ore. La strada per arrivare in Ungheria, invece, è più lontana e bisogna attraversare i Carpazi. Nonostante questo, sono circa 30mila le persone che ogni giorno oltrepassano il confine tra Ucraina e Ungheria.  

Chi porta assistenza

Ci sono moltissime associazioni locali che stanno rispondendo all’emergenza. Noi di MSF abbiamo un team di emergenza in Ucraina – così come nella maggior parte dei paesi al confine – che sta valutando la situazione e siamo pronti a fornire un supporto alle persone che stanno scappando dalla guerra. Stiamo individuando le organizzazioni e gli enti locali che potremmo essere in grado di supportare.  

Ci aspettiamo che nei prossimi giorni la situazione peggiori. Per ora le persone che fuggono sono organizzate, hanno un posto dove andare o amici e parenti da raggiungere fuori dal paese. La maggior parte di loro sono automunite, scappano con le loro famiglie, i loro effetti personali, a volte con i loro animali domestici.

Nei prossimi giorni ne continueranno ad arrivare tante, coloro che non hanno nessun posto dove andare ma non hanno altra scelta se non fuggire dal conflitto con le poche cose che gli rimangono. Tra i più vulnerabili, però, ci sono anche molti cittadini stranieri, né ucraini né europei, che arrivano nei paesi di confine senza sapere dove andare.   

Le autorità ungheresi stanno rispondendo all’emergenza, consentendo protezione temporanea per la popolazione ucraina in fuga.  

Tra chi resta nel paese e non attraversa il confine ci sono gli uomini ucraini tra i 18 e i 60 anni. Devono rimanere nel paese per arruolarsi e non c’è modo per loro di lasciare l’Ucraina.

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