Claudia Lodesani

Claudia Lodesani

Presidente MSF

Un segno di vita

Claudia Lodesani

Claudia Lodesani

Presidente MSF
Un segno di vita

Due anni fa, mentre gli italiani compilavano le dichiarazioni dei redditi, esplodevano le polemiche intorno alle organizzazioni che svolgono operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. In quel periodo mi trovavo in missione in Sud Sudan dove, insieme agli altri operatori umanitari italiani di Medici Senza Frontiere (MSF) presenti nel paese, parlavamo spesso del fango che ci stava piovendo addosso.

[Questo articolo è stato pubblicato da Corriere Buone Notizie]

Anche lì, in un ospedale da campo tra le paludi del Nilo, nel pieno di un conflitto irrisolto e dimenticato, è arrivato l’eco degli attacchi, delle strumentali inchieste giudiziarie, delle tante fake news che in quei giorni alimentavano il clima di sospetto nei confronti delle ONG. Una potente e reiterata campagna di criminalizzazione ci ha trasformato da “angeli del mare” che salvano vite umane, in “taxisti del mare collusi coi trafficanti”. Accuse gravissime e prive di fondamento, che hanno pesato non poco per chi agisce con l’unico obiettivo di salvare vite, in particolare per chi come MSF ha scelto di sostenersi esclusivamente attraverso donazioni private per mantenere la propria indipendenza. Senza questa indipendenza non riusciremmo ad intervenire in modo rapido ed efficace, soprattutto nei contesti più difficili come i conflitti armati. Anche l’idea stessa di solidarietà veniva messa a rischio, al punto che nel nostro paese, come altrove in Europa, chi aiuta migranti e rifugiati è spesso finito sotto accusa per aver deciso di non voltarsi dall’altra parte.

Una nostra ostetrica visita una giovane donna incinta in un remoto villaggio del Sud Sudan
Un nostro medico in azione in Yemen

Per tutti questi motivi abbiamo aspettato con trepidazione gli esiti del 5×1000 per l’anno fiscale 2017. Un po’ tutto il mondo delle organizzazioni temeva ripercussioni negative. Ma alla fine è arrivata una buona notizia. I dati pubblicati confermano che nonostante una contrazione, gli italiani continuano ad avere fiducia nelle ONG, a riconoscere il valore del loro operato e a sostenere la loro azione. Nel nostro caso, permettendoci di portare assistenza medico-umanitaria salvavita in 72 paesi del mondo.

In un ospedale in Sud Sudan o su una nave del Mediterraneo, siamo sempre noi

Viviamo una realtà generale sempre più indifferente alle sofferenze e vulnerabilità di chi fugge da guerre e povertà. Allo stesso tempo emerge più forte l’Italia che aiuta e offre solidarietà, quando può in prima persona attraverso attivismo e volontariato, altrimenti supportando le organizzazioni del settore. Oggi possiamo dire che buona parte degli italiani ha capito che in un ospedale in Sud Sudan o su una nave nel Mediterraneo, siamo sempre noi. Medici, infermieri, logisti, psicologi che ogni anno, nei contesti più disparati e disperati, curano feriti, fanno nascere bambini, allestiscono ospedali da campo, organizzano programmi nutrizionali e campagne di vaccinazione di massa per prevenire le epidemie, gestiscono programmi per l’HIV/AIDS, la tubercolosi e le malattie tropicali.

Un salvataggio della nave Aquarius, nel giugno del 2018
Un nostro ufficio in Sud Sudan

I fondi che abbiamo ricevuto rappresentano una boccata d’ossigeno per rispondere a tante crisi dimenticate in decine di paesi, ma non bastano a fronteggiare tutte le sfide che siamo impegnati a gestire ogni giorno in emergenze come la devastazione del ciclone Idai in Mozambico o la guerra in Yemen e continueremo ad avere bisogno dell’aiuto di tutti.

Il 5×1000 è uno strumento di sostegno fondamentale per tutte le organizzazioni che in ogni parte del mondo fanno la differenza per milioni di persone. È davvero cruciale che l’importanza di questo lavoro resti sempre bene chiara, tenuta al riparo da pericolosi veleni. Intere comunità dipendono da questo per sopravvivere, dove spesso nessun altro arriva. E una semplice firma diventa un “segno di vita”, che in questi giorni tutti possono tracciare.

Condividi con un amico