Gaza, appello MSF: “Evacuazioni mediche aumentino in modo drastico e urgente”

Medici Senza Frontiere (MSF) chiede ai governi di tutto il mondo di aumentare in modo drastico e urgente le evacuazioni mediche per migliaia di pazienti che non hanno accesso alle cure necessarie a Gaza. Queste evacuazioni devono essere accompagnate da un impegno costante per mantenere il fragile cessate il fuoco — già violato più volte — e per garantire un afflusso massiccio e senza restrizioni di aiuti umanitari nella Striscia.

Le evacuazioni mediche da Gaza sono riprese il 22 ottobre, dopo una sospensione iniziata il 29 settembre. MSF esorta i governi di tutto il mondo a salvare vite umane aumentando urgentemente e in modo significativo questa vitale via di salvezza. Le autorità israeliane devono consentire ai pazienti di lasciare Gaza per ricevere le cure di cui hanno bisogno e garantire il loro diritto a farvi ritorno.

“I palestinesi a Gaza stanno subendo un genocidio. Il sistema sanitario è al collasso” dichiara il dr. Javid Abdelmoneim, presidente internazionale di MSF, che ha lavorato a Gaza come medico d’emergenza. “Le forze israeliane hanno attaccato gli ospedali, distruggendoli. Hanno ucciso, arrestato e costretto alla fuga il personale medico, oltre ad aver sistematicamente bloccato l’ingresso dei rifornimenti nella Striscia”.

A ottobre 2025, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 15.600 personedi cui il 25% bambini – sono in attesa di un’evacuazione medica salvavita da Gaza. Tra i pazienti ci sono persone con gravi traumi causati da arma da fuoco o da esplosioni, oltre a malati affetti da patologie croniche e potenzialmente letali come tumori o insufficienza renale.

Pazienti come Mira, una bambina di 10 anni, a cui è stata diagnosticata un’insufficienza renale acuta, e Yazan, un bambino di 7 anni con anomalie cerebrali congenite che necessiterebbero di interventi chirurgici regolari. Da più di un anno aspettano che un paese li accolga per ricevere le cure necessarie, prima che sia troppo tardi.

Questi pazienti non possono aspettare che il sistema sanitario venga ricostruito: hanno bisogno di cure immediate e urgenti” aggiunge il dr. Abdelmoneim di MSF. “Tra luglio 2024 e agosto 2025, almeno 740 pazienti, tra cui 137 bambini, sono morti in attesa di essere evacuati. Si tratta di morti evitabili, causate non solo dalla distruzione degli ospedali, ma anche dall’inazione politica”.

Tra queste morti evitabili c’è anche quella di Sarah, nata con una rara malattia genetica che comprometteva la capacità del suo corpo di assorbire i nutrienti. Sarah è morta a soli 6 mesi mentre aspettava di essere evacuata per ricevere una diagnosi appropriata e cure adeguate.

Riconoscendo l’impegno dell’Italia, primo paese occidentale per numero di persone accolte (196), MSF esorta il governo italiano a rafforzare ulteriormente le evacuazioni alla luce degli ingenti bisogni ancora presenti. MSF, insieme ad altre associazioni, ha inoltre manifestato alle autorità la propria disponibilità a collaborare nella presa in carico dei pazienti una volta in Italia (infografica su numero evacuazioni mediche per paese in fondo al comunicato).

A livello mondiale, in una lettera aperta indirizzata ai capi di stato, il dottor Abdelmoneim avverte anche che il cessate il fuoco da solo non porrà fine alla catastrofe medica e umanitaria in corso che i palestinesi continuano a subire.

Sebbene stiano iniziando ad arrivare più aiuti umanitari, MSF chiede che gli ingressi vengano rapidamente incrementati – includendo forniture mediche, carburante, acqua potabile, cibo e rifugi – per soddisfare gli enormi bisogni di due milioni di persone, molte delle quali stanno tornando alle rovine delle loro case mentre l’inverno si avvicina.

A ottobre 2025, l’OMS ha confermato che solo 14 dei 36 ospedali di Gaza sono ancora parzialmente funzionanti. Nessuno di questi è pienamente operativo, in seguito agli attacchi sistematici e diretti da parte di Israele, tra cui offensive terrestri, bombardamenti con carri armati e attacchi aerei.

Secondo il ministero della salute, sono stati uccisi 1.722 operatori sanitari. Appena una settimana prima del cessate il fuoco, 2 operatori di MSF – un terapista occupazionale e un fisioterapista – sono stati uccisi da un attacco aereo israeliano mentre si recavano al lavoro. In totale, negli ultimi 2 anni sono stati uccisi 15 operatori di MSF. Un chirurgo ortopedico di MSF, il dottor Mohammed Obeid, è detenuto in condizioni durissime dall’ottobre 2024. MSF chiede con urgenza il suo rilascio. La perdita di operatori sanitari è devastante per i pazienti di Gaza.

“Mentre alcuni paesi come Egitto, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Turchia e Giordania hanno fatto la loro parte, altri non hanno fatto praticamente nulla” afferma il dr. Abdelmoneim di MSF. “Questa inazione è indifendibile”.

Poche evacuazioni, molto squilibrio tra chi accoglie

Per sottolineare la portata di questa inazione, MSF ha pubblicato i dati delle evacuazioni mediche da Gaza, mettendo a confronto gli sforzi compiuti dai vari paesi. Questi dati rivelano un forte squilibrio: mentre una manciata di paesi ha aperto le porte a migliaia di pazienti, molti governi che hanno la capacità di fare di più ne hanno accolti pochi o nessuno.

MSF esorta i governi a:

  • continuare a fare pressione per garantire che il cessate il fuoco sia mantenuto e accompagnato da un massiccio afflusso di aiuti umanitari
  • aumentare in modo drastico e con urgenza il numero di evacuazioni mediche da Gaza, ed esercitare la propria influenza per garantire che Israele non blocchi le evacuazioni mediche
  • dare priorità alle evacuazioni in base all’urgenza medica e alle necessità cliniche, anche per gli adulti e gli anziani che costituiscono il 75% dei pazienti in lista d’attesa
  • accelerare le procedure amministrative e di rilascio dei visti per i pazienti e gli accompagnatori, al fine di ridurre ritardi che mettono a rischio la vita dei pazienti
  • garantire il diritto dei pazienti di rimanere all’estero, qualora lo desiderino, assicurando al contempo il diritto a un ritorno sicuro, dignitoso e volontario a Gaza
  • fornire condizioni di vita dignitose ai pazienti e a chi li assiste, cure di follow-up e servizi di riabilitazione durante la permanenza all’estero. L’assistenza deve includere il supporto psicologico, necessario per tutti i pazienti e per chi li assiste.

Scheda – Totale evacuazioni mediche per paese
(dati aggiornati al 21 ottobre 2025)

Lista completa:

  • Egitto 3.995
  • UAE 1.499
  • Qatar 970
  • Turchia 441
  • Giordania 240
  • Italia 196
  • Algeria 136
  • Tunisia 73
  • Oman 56
  • Romania 48
  • Spagna 45
  • UK 39
  • Norvegia 28
  • USA 28
  • Francia 27
  • Belgio 14
  • Irlanda 12
  • Grecia 10
  • Svizzera 7
  • Malta 4
  • Canada 2
  • Giappone 2
  • Lussemburgo 2
  • Australia 1

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