Covid: i paesi più colpiti dall’inizio della pandemia

Covid: i paesi più colpiti dall’inizio della pandemia

Poco più di un anno fa, l’11 marzo 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’inizio della pandemia di Covid-19.

Da allora le nostre vite sono profondamente cambiate e siamo stati messi di fronte a nuove sfide imposte da un virus sconosciuto che, oltre a mettere in difficoltà anche i sistemi sanitari più avanzati, ha causato la morte di moltissime persone.

Proprio oggi, 18 marzo, in Italia si celebra la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid-19, una data importante per ricordare coloro che a causa del virus hanno perso la vita. Oltre 100.000 persone nel nostro Paese, più di 2.5 milioni le morti legate al coronavirus in tutto il mondo.

Covid: la situazione nel mondo

Secondo gli ultimi dati* dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i casi confermati a livello globale hanno superato quota 119 milioni. A differenza di una prima fase della pandemia, durante la quale il continente più duramente colpito era quello europeo, oggi le situazioni più critiche si registrano in America, Sud America e Asia. I Paesi che in assoluto contano più casi sono:

  • Stati Uniti – oltre 30 milioni di casi confermati
  • Brasile – 11.6 milioni
  • India – 11.4 milioni

In Brasile preoccupa in maniera particolare la situazione dell’Amazzonia dove il sistema sanitario non riesce a far fronte in maniera adeguata all’emergenza e spesso scarseggiano le scorte di ossigeno e i posti in terapia intensiva per i pazienti con forme più gravi di Covid-19.

Anche in Europa, il numero di contagi continua a salire durante quella che sembra una terza ondata dell’epidemia, accelerata dalla diffusione di varianti del virus. Nel nostro continente i casi confermati totali sono 41,2 milioni e i paesi più colpiti sono in ordine:

  • Regno Unito – 4.2 milioni
  • Francia – 4.1 milioni
  • Italia – 3.2 milioni
  • Spagna – 3.1 milioni
  • Germania – 2.5 milioni

Covid: il nostro intervento in un anno di pandemia

Nel gennaio 2020, abbiamo avviato a Hong Kong il primo intervento legato al Covid-19 incentrato sulla promozione della salute per le persone vulnerabili.

A marzo, con l’arrivo del virus in Europa, siamo intervenuti partendo dall’Italia e portando il nostro supporto lì dove il Covid-19 è stato individuato per la prima volta, Codogno e gli ospedali del lodigiano, per poi estenderlo ad altre realtà del nostro Paese, come le residenze per anziani delle Marche e le carceri in Lombardia. Ancora oggi siamo impegnati in Italia per supportare comunità marginalizzate e vulnerabili attraverso attività di promozione della salute e di controllo della diffusione del coronavirus.

Sessione di fomazione su DPI Covid a Roma

Nel corso degli ultimi 14 mesi abbiamo aperto nuovi progetti e adattato alle nuove sfide della pandemia i progetti che avevamo già in corso in tutto il mondo, per non dimenticare tutte le altre malattie che continuano a colpire soprattutto le popolazioni dei paesi più poveri.

Ci siamo impegnati moltissimo per fronteggiare il virus. Abbiamo organizzato sessioni di formazione per il personale sanitario in prima linea, sia in ospedali ben attrezzati che in strutture sanitarie di base. Li abbiamo supportati nella prevenzione e controllo delle infezioni e nel triage dei pazienti. In alcuni contesti abbiamo supportato o gestito direttamente i reparti di terapia intensiva.

Abbiamo distribuito mascherine e insegnato alle persone come usarle, come mantenere la distanza e lavarsi le mani. Non abbiamo dimenticato la salute mentale, fornendo molte sessioni di supporto psicologico per il personale sanitario in prima linea o attraverso video diffusi sui nostri social media.

A un anno dalla sua dichiarazione ufficiale, la pandemia non è svanita. Ora esistono vaccini sicuri ed efficaci, ma per la stragrande maggioranza delle persone non sono ancora accessibili e potrebbero non esserlo per molto tempo.

Il nostro impegno, quindi, continua in tutti i paesi in cui il Covid-19 si somma ad altre drammatiche crisi mentre lottiamo per un accesso equo ai vaccini: per vincere contro questo virus, il diritto alle cure deve essere per tutti. Nessuno si salva da solo.

*Tutti i dati sono aggiornati al 16 marzo 2021

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