Dopo 24 giorni di detenzione, la Geo Barents è stata ufficialmente rilasciata. Siamo sollevati, ma non possiamo festeggiare.
I controlli da parte dello Stato di approdo sono procedure marittime legittime sviluppate per garantire la sicurezza della navigazione in mare ma i regolamenti attuali lasciano spazio a decisioni discutibili e possono per questo essere facilmente strumentalizzati dalle autorità per colpire le navi delle ONG in modo discriminatorio e punitivo per impedire loro il salvataggio di vite in mare.
Non crediamo che il fermo della nostra nave sia stato deciso in maniera coerente sulla base di regolamenti marittimi pertinenti. L’interpretazione del diritto marittimo da parte delle autorità italiane mette a rischio gli obblighi di salvataggio in mare.
Poiché la nostra presenza nel Mediterraneo centrale è il risultato diretto del progressivo e vergognoso disimpegno di un sistema di ricerca e soccorso a guida degli Stati Europei, è inaccettabile che alle ONG che colmano questa lacuna venga impedito di salvare vite umane e che vengano detenute.
Il bilancio delle vittime aumenta di giorno in giorno e nel Mediterraneo si continua a perdere la vita. Nei primi sei mesi del 2021 ad oggi, almeno 930 persone hanno perso la vita, un incremento di tre volte rispetto allo stesso periodo del 2020.
Ci stiamo preparando a tornare il prima possibile in zona SAR per continuare a salvare vite in mare e testimoniare su questa mortale frontiera marittima.
