Bene l’Hub sulla resistenza agli antibiotici. Ora promuovere Ricerca e Sviluppo basata sui bisogni dei pazienti

Bene l’Hub sulla resistenza agli antibiotici. Ora promuovere Ricerca e Sviluppo basata sui bisogni dei pazienti

Accogliamo con favore l’avvio di un Hub di collaborazione globale per la Ricerca e Sviluppo (R&D) sulla resistenza agli antibiotici (AMR) all’Assemblea Mondiale della Sanità, in corso questa settimana.

Lo sviluppo di questo Hub era stato avviato dalla presidenza tedesca al G20 del 2017, con l’obiettivo di promuovere il coordinamento degli investimenti esistenti e futuri per iniziative di Ricerca e Sviluppo sull’AMR.

Questo Hub globale può diventare un tassello importante della risposta internazionale urgente e necessaria per affrontare il problema. Abbiamo presentato diverse proposte per garantire una R&D basata sui bisogni dei pazienti, per ottenere soluzioni mediche nuove e accessibili che affrontino la crisi AMR in modo equo, economicamente efficace e sostenibile (la dichiarazione completa in inglese QUI).

Nelle nostre cliniche testimoniamo con allarmante regolarità le sfide causate dalla resistenza agli antibiotici: tra i feriti di guerra siriani sottoposti a interventi di chirurgia ricostruttiva in Giordania, tra i pazienti ustionati ad Haiti, tra i neonati in Pakistan, tra i malati di tubercolosi muti-resistente ai farmaci in Sud Africa, India e Europa Orientale. Silvia Mancini sperta di salute pubblica di MSF

 

“Siamo incoraggiati dall’avvio dell’Hub globale per la Ricerca e Sviluppo sulla resistenza agli antibiotici, che può diventare un importante stimolo per fornire soluzioni mediche fondamentali per affrontare il problema in situazioni di vita reale. Con più di mezzo milione di nuovi casi e circa 250.000 morti ogni anno, anche la tubercolosi multi-resistente deve essere un focus chiave dell’Hub” continua Silvia Mancini di MSF.

“Per fornire una risposta efficace, l’Hub deve superare le logiche ordinarie e promuovere un sistema di Ricerca e Sviluppo economicamente sostenibile ed efficiente, che ottimizzi il ritorno sull’investimento pubblico e fornisca nuovi trattamenti efficaci, adatti ai contesti sanitari in cui le persone vengono trattate, disponibili e accessibili a prezzi che le persone possono sostenere. Nuovi strumenti di diagnosi, farmaci o vaccini non porteranno grandi benefici se la maggior parte delle persone che ne hanno bisogno non riusciranno ad accedervi” dichiara Els Torreele, direttore esecutivo della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF.

All’Assemblea mondiale della Sanità, i governi saranno anche chiamati a votare la prima risoluzione sul morso del serpente, una crisi nascosta, che non è mai stata una priorità per le agende sanitarie nazionali e mondiali, ma che conta almeno 2,7 milioni di avvelenamenti da serpente ogni anno, con oltre 100.000 decessi e almeno 300.000 amputazioni e altre disabilità permanenti. Nonostante questo pesante bilancio, la diffusione su ampia scala degli strumenti esistenti procede a rilento e antidoti di qualità non sono immediatamente disponibili dove sono più necessari (solo il 2% di persone colpite da morso di serpente in Africa sub-sahariana ha avuto accesso all’antidoto nel 2017).

L’anno scorso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiunto il morso di serpente alla lista delle Malattie Tropicali Dimenticate, per stimolare una maggiore attenzione su questa problematica. Auspichiamo che i ministri della Salute di tutto il mondo, riuniti questa settimana per l’Assemblea Mondiale della Sanità, votino la risoluzione per affrontare il problema, avviando una roadmap ambiziosa che mobiliti efficacemente i paesi interessati e i finanziamenti necessari.

Nel 2017 abbiamo trattato 3.000 pazienti colpiti da morso di serpente, in particolare in Africa Sub-sahariana e in Medio Oriente. Metà di loro necessitavano e hanno ricevuto gratuitamente l’antidoto. In molti hanno percorso lunghe distanze per raggiungere i posti di cura.

 

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