Annunciamo la decisione di chiudere i progetti a Kumba e Mamfe, nella regione sud-occidentale del Camerun.
Una scelta difficile che avrà effetto a partire dal 1° agosto con la rescissione dei contratti della maggior parte del nostro personale attivo nella regione. Una chiusura che segue la sospensione delle attività avvenuta tre mesi fa.
Abbiamo lavorato per ottenere il rilascio di quattro colleghi, ingiustamente detenuti da dicembre 2021 e da gennaio 2022, arrestati durante lo svolgimento di attività medico-umanitarie nella regione sud-ovest del paese. Mentre due dei quattro sono stati rilasciati a maggio con la condizionale, gli altri due sono tuttora in carcere e tutti devono ancora affrontare un processo.
Un team ristretto insieme ad alcune risorse necessarie, rimarranno nella regione sud-occidentale per sostenere il rilascio dei colleghi e la risoluzione dei casi, ma anche per continuare il dialogo con le autorità, nel tentativo di ristabilire condizioni che ci permettano di svolgere le attività umanitarie in un ambiente sicuro.
Abbiamo preso questa decisione perché non possiamo mantenere per un tempo indefinito le nostre équipe senza una chiara prospettiva sui tempi di ripresa delle operazioni, né senza la sicurezza che il nostro personale possa lavorare in condizioni tali da non essere perseguito per aver fornito assistenza medica a chi ne ha bisogno.
Prenderemo in considerazione la possibilità di rivedere questa decisione sulla base di quanto emergerà dal processo e dagli scambi con il governo del Camerun. Continuiamo a cercare di migliorare il sistema di notifica umanitaria, in maniera tale che il personale possa tornare al proprio lavoro con la certezza di non essere perseguito legalmente.
Rimaniamo fiduciosi di riuscire a trovare un punto d’incontro con le autorità che ci permetta di continuare il nostro lavoro di supporto al sistema sanitario locale e di assistenza medica alla popolazione.
