Donazione o testamento: differenze e cosa conviene

Donazione o testamento: differenze e cosa conviene

Quando si decide di devolvere parte del proprio patrimonio ad altre persone o a organizzazioni è importante sapere che lo si può fare attraverso una donazione o per testamento.

La donazione è il contratto con cui, liberamente, il donante cede gratuitamente un bene ad un’altra persona o organizzazione.

Il lascito testamentario è, invece, il modo con cui una persona dispone una donazione di beni e/o valori in favore di altre persone o organizzazioni, attraverso la scrittura del proprio testamento.

Tra le due procedure, donazione e testamento, ci sono delle differenze.

La principale differenza riguarda il momento in cui i beni che si devolvono ad un’altra persona o ad un’organizzazione e potranno effettivamente essere ricevuti dal destinatario. Si parla di donazione se si desidera devolvere i propri beni o parte di essi quando si è ancora in vita, mentre si parla di lascito testamentario quando si vuole devolvere gli stessi post mortem.

La donazione si realizza con la stipula di un atto notarile, un vero e proprio contratto, che viene firmato da entrambe le parti (chi dona e chi riceve la donazione) alla presenza di 2 testimoni, che non siano parenti, affini o coniuge del donante o del donatario. Nell’atto va descritto con precisione il bene donato e indicato il suo valore. Questo serve per stabilire quante tasse dobbiamo pagare.

In assenza dell’atto notarile la donazione è impugnabile a meno che non sia di modico valore in relazione all’entità complessiva del patrimonio.

Infine, per effettuare una donazione sono previste delle spese notarili, così come per il testamento pubblico. Mentre il testamento olografo, redatto e sottoscritto di proprio pugno, è gratuito.

Donazione o testamento: i legittimari

Ciò che bisogna sempre ricordare è che sia nel caso della donazione che del lascito testamentario bisogna rispettare la cosiddetta quota di legittima: una quota che spetta legalmente agli eredi legittimari (coniuge, figli, e genitori se ci sono).

Per stabilire la quota dovuta ai legittimari occorre prendere in considerazione anche le donazioni fatte in vita dal defunto, che vengono considerate come una sorta di anticipazione dell’eredità. In altre parole, al momento della morte, tutti i beni fuoriusciti dal nostro patrimonio per donazione dovranno essere presi in considerazione per ricostituire il patrimonio stesso e, così, stabilire le quote che spettano ai singoli eredi legittimari.

Se la quota di legittima non dovesse essere stata rispettata, gli eredi legittimari potranno procedere per vie legali e tornare in possesso dei beni devoluti ad altri fino al raggiungimento della quota spettante.

Donazione o testamento: quante tasse si pagano?

La donazione e il lascito testamentario sono soggetti a tassazione.
Essa varia a seconda del grado di parentela; in ogni caso, sia le franchigie che le aliquote risultano identiche per il lascito testamentario e per la donazione.

Va subito detto che si pagano più o meno tasse a seconda del rapporto di parentela che intercorre tra le parti. Se i beneficiari sono:

  • parenti in linea retta (genitori, figli e i loro figli) o il coniuge, si paga il 4% sul valore del bene donato/eredità netta che va oltre un milione di euro (c.d. franchigia) per ogni singolo beneficiario
  • i fratelli e le sorelle, le tasse salgono al 6% calcolato sul valore del bene donato/eredità netta che eccede i 100.000 euro per ogni singolo beneficiario
  • per i parenti fino al quarto grado (ad esempio i cugini), per gli affini in linea retta (ad esempio i suoceri) e per gli affini in linea collaterale fino al terzo grado (ad esempio i cognati), paga sempre il 6%, però sull’intero valore del bene donato/eredità totale e, quindi, senza alcuna franchigia
  • per tutti gli altri si paga l’8% su tutto il valore del bene donato/eredità totale.

Occorre pagare l’imposta di registro pari a 200 euro e le spese del notaio.
Nel caso di beni immobili (o anche di diritti sui beni immobili, come, ad esempio, l’usufrutto) occorre versare l’imposta ipotecaria (2%) e quella catastale (1%).

Se si tratta della prima casa, le tasse sono fisse e si pagherà solo 200 euro per l’imposta ipotecaria e 200 euro per quella catastale. Per eredità netta intendiamo il valore dei beni ereditari già depurato dai debiti che gravano sull’eredità stessa.

Tuttavia, sono previsti dei benefici fiscali per coloro che decideranno di devolvere parte dei propri beni alle organizzazioni senza scopo di lucro.

Infine, è bene sapere che le disposizioni testamentarie a favore di organizzazioni, sono esenti dalle imposte di successione.

Pertanto, fare un lascito a favore di Medici Senza Frontiere ti dà la certezza che tutto quanto devoluto non verrà decurtato delle imposte, le tue volontà saranno sempre rispettate, i tuoi beni andranno alle persone che ami e anche alle cause in cui credi.

Testamento solidale a Medici Senza Frontiere

Destinare nel testamento un dono o l’intero patrimonio a Medici Senza Frontiere Onlus è un atto semplice che ha il potere di salvare la vita a milioni di persone e che, anche attraverso il testamento segreto, si trasformerà in aiuto medico-umanitario di emergenza: con questa scelta solidale sarà possibile essere al fianco di MSF ad esempio per fornire un vaccino contro il morbillo, una cura contro la malnutrizione infantile, un intervento chirurgico e un parto sicuro in oltre 70 Paesi al mondo.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare Laura Coccini Gailli, scrivendo a [email protected] oppure telefonando allo 06 888 06 455.

Qui è possibile richiedere la Guida al testamento per Medici Senza Frontiere .

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