8 marzo: la forza di France e il suo cammino di guarigione nel mezzo delle violenze a Bangui

8 marzo: la forza di France e il suo cammino di guarigione nel mezzo delle violenze a Bangui

In occasione della Giornata internazionale delle donne, vogliamo raccontare la storia di France Beldo, 31 anni, colpita e ferita da un proiettile vagante nella periferia di Bangui.

L’abbiamo conosciuta nel nostro ospedale SICA per traumi chirurgici, dove è stata trasportata subito dopo l’incidente.

Una situazione umanitaria in rapido peggioramento

A partire dallo scorso dicembre, la situazione umanitaria e di sicurezza nella Repubblica Centrafricana è andata rapidamente deteriorandosi a causa delle violenze seguite alle elezioni. Gli scontri coinvolgono una coalizione di gruppi armati, la Coalizione dei Patrioti per il Cambiamento (CPC), e il governo, supportato dai militari delle Nazioni Unite e da forze straniere.

France è stata colpita mentre si trovava sul terrazzo della sua casa, nel quartiere di Damala. La pallottola l’ha ferita alla mano, al petto e alla spalla, fortunatamente senza causare danni agli organi vitali.

Eravamo vicino a casa quando ho sentito degli spari. Siamo corsi dentro a nasconderci. Poi gli spari sono cessati, così siamo usciti sul terrazzo. Stavo parlando a mia figlia quando un proiettile mi ha colpita. Mi sono chiesta se sarei sopravvissuta. Mi hanno portata in moto [all’ospedale SICA] e [lì] ho ripreso conoscenza”. France Beldo Paziente MSF

Operazione chirurgica

Mi hanno somministrato dei farmaci, prestato il primo soccorso e fatto una radiografia. Tre giorni dopo sono stata operata per la prima volta”. France BeldoPaziente MSF

L’ospedale SICA, costruito nel 2017, conta 80 posti letto, un pronto soccorso e due sale operatorie. Qui le nostre équipe offrono gratuitamente un trattamento completo, che comprende, oltre agli interventi chirurgici e le cure dei traumi, anche le cure post-operatorie e la fisioterapia. Nelle corsie, accanto alle vittime di incidenti stradali, che rappresentano la maggior parte dei pazienti curati ogni anno, troviamo feriti di guerra e vittime di violenza con ferite da arma da fuoco o da taglio.

Il lento cammino verso la guarigione

Dopo avermi cambiato le medicazioni, mi portano a fare fisioterapia per la mia mano. Faccio degli esercizi, e ci mettono una crema. Poi mi fanno un massaggio, e tocco e sento degli oggetti in modo che possano valutare la mia mobilità. Mi fanno dei massaggi anche alla gamba. Stanno facendo un ottimo lavoro con me”. France BeldoPaziente MSF

Fisioterapia alla mano

La convalescenza in seguito a interventi di chirurgia ortopedica e viscerale dura spesso mesi, perfino anni, e il reparto di fisioterapia dell’ospedale SICA ha un ruolo fondamentale nella guarigione dei pazienti. Le nostre équipe intervengono immediatamente dopo l’operazione per prevenire conseguenze invalidanti e per assicurare il recupero ottimale e la riacquisizione della mobilità.

Il 22 gennaio, France Baldo ha completato le cure ospedaliere ed è tornata a casa. Si recherà regolarmente all’ospedale SICA per ricevere controlli medici, assistenza con le medicazioni e fisioterapia.

Il giorno precedente al suo ritorno, nel perdurare di una situazione di tensione elevata, il governo ha annunciato lo stato di emergenza per 15 giorni su tutto il territorio nazionale.

In un paese già duramente colpito da anni di guerra civile e che si ritrova ad affrontare emergenze sanitarie croniche, quest’ultimo ciclo di violenze sta ulteriormente esacerbando la vulnerabilità delle persone.

La forza di France

Ai cancelli dell’ospedale SICA, France Beldo e la sua famiglia hanno salutato i familiari degli altri pazienti ricoverati prima di salire sul taxi che li ha riportati a casa. Durante la sua permanenza all’ospedale sono state la sorella, la madre e la zia a prendersi cura di lei, aiutarla a lavarsi e mangiare, spesso dormendo all’aperto nell’attesa dell’orario di visita.

Voglio dire un enorme grazie a tutta la mia famiglia”. France BeldoPaziente MSF

France abita con la sorella Claire e i figli di entrambe.

La sorella Claire aiuta France a muoversi

Spera di recuperare la mobilità pienamente e senza dolori residui il prima possibile grazie agli esercizi di fisioterapia che svolge a casa due volte al giorno. Ora muove le dita più liberamente, ma l’avambraccio le fa male.

Sono una negoziante. Vendo piccole cose qui a casa, ma dall’incidente non ho più un soldo. Non vendo più niente”. France BeldoPaziente MSF

France spera di riuscire ad alzarsi, camminare e liberarsi dal dolore per poter riprendere le sue attività.

La sua salute è migliorata, ma richiede ancora cure ambulatoriali regolari. France è stanca. La gamba le fa male da qualche giorno e ora riesce a malapena a camminare.

France e la famiglia sul terrazzo di casa

Ha ancora un proiettile conficcato nella spalla sinistra.

Per il momento il mio braccio è immobilizzato, e non posso spostarmi. Ho spesso fame, ma non ho i soldi per sfamarmi come dovrei. La ferita del proiettile ha paralizzato una delle mie gambe. Ho dolore.. Anche il petto e il braccio mi fanno male”. France BeldoPaziente MSF

France ha due figli, Estive e Jolivia. Fanno colazione sullo stesso terrazzo dove la madre è stata colpita durante gli scontri del 13 gennaio.

I bambini vanno a scuola per un mese, poi le sparatorie e gli scontri ricominciano, e loro smettono di andare. Voglio che tutto questo smetta, che i nostri figli siano al sicuro. Deve smettere, affinché il paese sia di nuovo in pace e in modo che tutti qui possano lavorare e guadagnare. Sono preoccupata. Non possiamo vivere circondati dalle armi tutto il tempo”. France BeldoPaziente MSF

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